Pubblicato il: 22/12/2024
Il lavoro notturno è una necessità per molte aziende che operano senza interruzioni, ma non tutti i lavoratori sono in grado di affrontarlo. Esistono delle situazioni in cui è possibile richiedere un cambiamento dell'orario di lavoro, come nel caso di problemi di salute, responsabilità familiari o altre circostanze particolari. Vediamo insieme chi può faresi esonerare dal turno di notte, quali sono le categorie protette dalla legge e come procedere per fare la richiesta.
Cos'è il lavoro notturno e chi può farlo?
Il turno di notte, in generale, è quello che comprende almeno 7 ore di lavoro consecutive tra la mezzanotte e le 5 del mattino. Ad esempio, se lavori dalle 11 di sera alle 7 del mattino, o dalle 10 di sera alle 6 del mattino, stai svolgendo un lavoro notturno. Non è solo la fascia oraria a determinare se il lavoro è notturno, ma anche quante ore di lavoro si svolgono in quella fascia oraria.
Esistono dei lavoratori che, per specifiche esigenze aziendali, sono destinati a turni notturni. Se un dipendente lavora regolarmente per almeno tre ore ogni notte o per un minimo di 80 giornate l’anno, viene considerato un lavoratore notturno. Tuttavia, non tutti possono essere impiegati in questo tipo di orario.
La durata del turno notturno
In linea di massima, la legge stabilisce che il lavoro notturno non debba superare le 8 ore in media ogni 24 ore. Questo limite va calcolato considerando la media tra le ore di lavoro e quelle di riposo, ma non può essere applicato su periodi più lunghi, come una settimana lavorativa di 6 giorni, se non previsto da specifici contratti collettivi o aziendali.
Per legge, un datore di lavoro che desidera impiegare i propri dipendenti in turni notturni è obbligato a verificare che siano idonei a svolgere tale tipo di lavoro. Questo significa che, prima di assegnare un lavoratore al turno di notte, questi deve essere sottoposto a una visita medica preventiva. Inoltre, ogni due anni, il dipendente dovrà sottoporsi a un controllo, per accertare che continui a essere in grado di svolgere il lavoro notturno senza rischi per la salute.
Chi può essere esonerato dal turno di notte?
Esistono delle situazioni in cui la legge vieta l’assegnazione ai turni notturni: in tali casi il lavoratore può richiedere di non essere più impiegato in questo tipo di orario. Secondo l’art. 53 del D. Lgs. n. 151/2001, non possono essere impiegati nel lavoro notturno i genitori conviventi di bambini sotto i 3 anni, o chi è unico affidatario di un figlio minore di 12 anni. Allo stesso modo, chi ha a carico una persona disabile riconosciuta dalla Legge 104 ha diritto a non essere assegnato al lavoro notturno.
Un altro caso riguarda le donne in gravidanza e le donne madri: non possono essere obbligate a lavorare di notte fino a quando il bambino non raggiunge un anno di età. Infine, i minori – che per legge non possono lavorare tra le 22 e le 6 del mattino – sono esclusi dai turni notturni.La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 22386/2023, ha precisato che i genitori separati, che convivono con il minore, hanno diritto all’esonero dal lavoro notturno, anche se l’affidamento del figlio è condiviso con l'altro genitore.
Un altro caso riguarda le donne in gravidanza e le donne madri: non possono essere obbligate a lavorare di notte fino a quando il bambino non raggiunge un anno di età. Infine, i minori – che per legge non possono lavorare tra le 22 e le 6 del mattino – sono esclusi dai turni notturni.La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 22386/2023, ha precisato che i genitori separati, che convivono con il minore, hanno diritto all’esonero dal lavoro notturno, anche se l’affidamento del figlio è condiviso con l'altro genitore.
Esonero per motivi di salute
Se un lavoratore che in passato era idoneo a lavorare di notte sviluppa problemi di salute, che rendono difficile o dannoso per lui continuare a lavorare durante la notte, può richiedere di essere esonerato. Disturbi come insonnia, depressione, ansia o ipertensione possono essere causati dal lavoro notturno.
Se ti trovi in questa condizione, dovrai parlare con il tuo medico curante o con il medico aziendale. Sarà lui a decidere se è necessario richiedere un esonero dal turno di notte, indicando anche eventuali accertamenti o visite specialistiche da fare.
Una volta che avrai completato gli esami, potrai consegnare i risultati al medico aziendale, che, se necessario, redigerà un certificato di inidoneità al lavoro notturno. A questo punto, l'azienda potrebbe chiedere una revisione ogni due anni per verificare se la situazione sanitaria è migliorata e se il lavoratore è in grado di tornare a svolgere il turno di notte.
Come richiedere l’esonero dal turno di notte?
Se ritieni di rientrare in una delle categorie che non possono essere impiegate nei turni notturni, devi comunicare la tua situazione al datore di lavoro. La richiesta va fatta per iscritto e dovrai allegare la documentazione che giustifica la tua richiesta. Ad esempio, se hai un figlio piccolo, dovrai allegare il certificato di nascita mentre, se hai una persona disabile a carico, dovrai fornire la certificazione di disabilità.
Inoltre, se la tua richiesta è legata a motivi di salute, dovrai fornire una certificazione medica che attesti l’impossibilità di lavorare durante la notte. Il datore di lavoro è obbligato a rispettare la legge e, se sei esonerato per uno dei motivi sopra elencati, non potrà obbligarti a lavorare di notte.
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