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Detrazioni figli a carico 2025, ecco quali sono i nuovi limiti di età, chi può beneficiarne e le cifre: tutte le novità

Pubblicato il: 17/01/2025

A partire dal 2025, le detrazioni fiscali per i figli a carico saranno applicabili solo per i figli sotto i 30 anni (fino a 29 anni e 364 giorni). Questo cambiamento ha l’obiettivo di concentrare le risorse su famiglie con figli giovani. Tuttavia, esiste un’eccezione per i figli con disabilità che, ai sensi della Legge 104/1992, continueranno a beneficiare delle detrazioni a prescindere dall’età.
Affinché un figlio possa essere considerato fiscalmente a carico, il suo reddito annuo non deve superare i 2.840,51 euro. Per i figli fino a 24 anni, questo limite sale a 4.000 euro. In caso contrario, il figlio non avrà diritto alle detrazioni.
Figli tra 18 e 21 anni e altre categorie di familiari
Una novità introdotta dalla Legge di Bilancio 2025 riguarda i figli che hanno un’età compresa tra 18 e 21 anni. Per tale fascia di età non sono più previste le detrazioni fiscali, in quanto i figli di questa età rientrano nell’Assegno Unico Universale.
Inoltre, la Legge di Bilancio ha anche modificato le categorie di familiari che possono beneficiare delle detrazioni. Le detrazioni fiscali ora spettano esclusivamente ai figli e agli ascendenti conviventi con il contribuente, come genitori, nonni e bisnonni. Sono esclusi quindi generi, nuore, suoceri, fratelli e sorelle conviventi, anche nel caso in cui ricevano assegni alimentari non disposti dal giudice.
Detrazioni per figli conviventi del coniuge deceduto e altre agevolazioni
Una novità importante riguarda anche i figli conviventi con il coniuge deceduto, che potranno ora usufruire delle detrazioni fiscali. L’Agenzia delle Entrate fornirà ulteriori chiarimenti riguardo a come applicare questa disposizione.
Per quanto riguarda l’importo delle detrazioni, è prevista una differenza in base all’età del figlio e al reddito del genitore:
  • 1.220 euro per i figli sotto i 3 anni;
  • 950 euro per i figli di 3 anni o più.

Questi importi vengono ridotti in base al reddito del genitore, con una progressiva diminuzione fino a un reddito complessivo di 80.000 euro.
L’Agenzia delle Entrate dovrà, inoltre, chiarire se i figli che non hanno diritto né alle detrazioni né all’Assegno Unico Universale possano, comunque, beneficiare di altre agevolazioni fiscali, come l’esenzione dei benefit aziendali fino a 2.000 euro e gli sconti sulle addizionali regionali e comunali.

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