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Acquisto prima casa 2025, ecco tutti gli sconti e le agevolazioni statali che ti faranno risparmiare: la lista completa

Pubblicato il: 23/02/2025

La casa è un bene che protegge dall'inflazione, avendo una tendenza storica alla rivalutazione nel lungo periodo, e può generare rendite da affitto. Non sorprende, quindi, che l'interesse ad acquistare o investire negli immobili non sia mai tramontato. D'altra parte, però, i costi di compravendita sono molto onerosi per un'amplissima fetta della popolazione italiana. Tra occupazioni precarie, difficoltà ad accedere ai mutui, scarso potere d'acquisto degli stipendi e aumento dei prezzi dei beni di prima necessità, il cittadino si domanda come fare a comprarne una senza indebitarsi per decenni, sacrificando il proprio tenore di vita e rinunciando a spese essenziali per il futuro.
Ci sono però alcuni aiuti che lo Stato prevede, anche nel 2025, a favore di chi vuole acquistare la prima casa. Vediamo in sintesi quali sono.
Anzitutto, per i giovani è prevista un'agevolazione specifica. Chi desidera acquistare un immobile da adibire a residenza e ha meno di 36 anni può richiedere un mutuo giovani prima casa, in virtù dei vantaggi disposti dal Fondo gestito da Consap. L'agevolazione consente di conseguire un mutuo da un istituto di credito, fino all'80% del valore dell'immobile e la garanzia sul finanziamento ipotecario la darà lo Stato. Attenzione, però, perché il reddito Isee dovrà essere non superiore ai 40mila euro annui.
In generale, per quanti vogliono comprare una casa da utilizzare come abitazione principale, anche per il 2025 è confermata la detrazione Irpef degli interessi passivi dei mutui ipotecari, nella misura del 19% e con un limite di 4.000 euro di spesa all'anno.
Tale tipo di detrazione è ottenibile sia nel modello 730, sia nel modello Redditi PF.
Non solo. Se si compra la casa, volendola destinare ad abitazione principale, da un privato o da un'impresa che vende in esenzione IVA, si ha diritto a versare le imposte, come di seguito indicate:
  • di registro ridotta al 2% (invece che il 9%) sul valore catastale dell’immobile;
  • ipotecaria e catastale, fisse a 50 euro ciascuna.
Se, invece, la casa viene comprata da un’impresa con vendita soggetta a IVA, questo è lo schema applicato:
  • aliquota IVA agevolata al 4% (e non al 10%);
  • imposta di registro, ipotecaria e catastale fisse di 200 euro ciascuna.
Attenzione però: al fine di usufruire di tali benefici, la casa non dovrà rientrare tra gli immobili di lusso (categorie catastali A/1, A/8, A/9) e il compratore dovrà risiedere – o trasferirvi la residenza entro 18 mesi – nel Comune dove è sito l'immobile.
Inoltre, l'Agenzia delle Entrate rimarca che la dichiarazione di voler effettuare il cambio di residenza deve essere contenuta, a pena di decadenza, nell’atto di acquisto.
Ricordiamo, infine, che i nuclei familiari in situazioni di disagio economico o emergenza abitativa (sfratto, alloggio inadeguato, presenza di disabili, famiglie numerose, ecc.) possono domandare l’inserimento nella graduatoria per l’assegnazione delle cosiddette case popolari. Gli interessati dovranno possedere un valore Isee al di sotto della soglia stabilita a livello regionale o comunale; conseguentemente – per accertarsi dell'effettiva possibilità di farne richiesta – occorrerà consultare il bando attivo a livello locale.

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