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TARI 2025, sconto del 60% se non raccolgono i rifiuti sotto casa tua, ma non è automatico: ecco cosa devi fare

Pubblicato il: 05/05/2025

La Tassa sui Rifiuti (TARI) è un tributo comunale destinato a finanziare i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani. Introdotta con la Legge n. 147/2013 (Legge di stabilità 2014), la TARI si applica a chiunque possieda o detenga, a qualsiasi titolo, locali o aree suscettibili di produrre rifiuti urbani. La sua finalità è quella di coprire integralmente i costi del servizio di gestione dei rifiuti, garantendo un'equa ripartizione degli oneri tra i contribuenti.

Tuttavia, la normativa prevede delle riduzioni obbligatorie della TARI in presenza di specifiche situazioni di disservizio. In particolare, i commi 656 e 657 dell'art. 1 della Legge n. 147/2013 stabiliscono:

  • comma 656: la TARI è dovuta nella misura massima del 20% della tariffa in caso di mancato svolgimento del servizio di gestione dei rifiuti, ovvero di effettuazione dello stesso in grave violazione della disciplina di riferimento, nonché di interruzione del servizio per motivi sindacali o per imprevedibili impedimenti organizzativi che abbiano determinato una situazione, riconosciuta dall'autorità sanitaria, di danno o pericolo di danno alle persone o all'ambiente;
  • comma 657: nelle zone in cui non è effettuata la raccolta, la TARI è dovuta in misura non superiore al 40% della tariffa, da determinare anche in maniera graduale, in relazione alla distanza dal più vicino punto di raccolta rientrante nella zona perimetrata o di fatto servita.
Queste disposizioni sono state oggetto di interpretazione da parte della giurisprudenza, che ha chiarito i presupposti e le modalità di applicazione delle riduzioni.

La Corte di Cassazione ha affrontato la questione delle riduzioni della TARI in diverse pronunce, tra cui:

  • sentenza n. 19767/2020: la Corte ha riconosciuto il diritto alla riduzione della TARI per un'impresa che aveva subito disservizi nella raccolta dei rifiuti, stabilendo che la tassa è dovuta indipendentemente dal fatto che l'utente utilizzi il servizio, salvo l'autorizzazione dell'ente impositore allo smaltimento dei rifiuti secondo altre modalità. Tuttavia, ciò non significa che, per ogni esercizio di imposizione annuale, la tassa sia dovuta solo se il servizio sia stato esercitato dall'ente impositore in modo regolare, così da consentire al singolo utente di usufruirne pienamente;
  • ordinanza n. 2374/2023: la Corte ha precisato che la riduzione della TARI è dovuta per il fatto obiettivo che il servizio istituito non venga, poi, erogato secondo le prescritte modalità. In presenza di un disservizio apprezzabilmente protratto nel tempo, la legge attribuisce all'utente la facoltà di provvedere a proprie spese, con diritto allo sgravio parziale su domanda documentata, fermo restando il diritto alla riduzione;
  • sentenza n. 9916/2023: la Corte ha ribadito che il diritto alla riduzione presuppone l'accertamento specifico della effettiva erogazione del servizio di raccolta rifiuti in grave difformità dalle previsioni legislative e regolamentari, il cui onere probatorio grava sul contribuente che invoca la riduzione.
Per ottenere la riduzione della TARI, il contribuente deve, innanzitutto, documentare il disservizio subito: è fondamentale fornire prove concrete, come fotografie, segnalazioni ufficiali o comunicazioni dell'ente gestore del servizio, che attestino la mancata o irregolare raccolta dei rifiuti. Dopodiché, potrà anche diffidare il Comune ad adempiere al proprio obbligo di erogare il servizio. Infine, potrà presentare un’apposita richiesta al Comune di appartenenza – in alcuni casi sono gli stessi Comuni che offrono all’utenza la possibilità di presentare reclami sul proprio sito, con accesso mediante SPID o CIE – oppure, in alternativa, coinvolgere la Procura della Repubblica e presentare un esposto.

È importante sottolineare che la riduzione non è automatica: spetta al contribuente dimostrare l'effettiva sussistenza dei presupposti previsti dalla legge. Inoltre, la riduzione non costituisce un risarcimento del danno subito, ma è finalizzata a ripristinare un equilibrio leso dallo sbilanciamento tra l’importo pagato dal cittadino a fronte di un servizio non erogato (o non correttamente erogato) dalla Pubblica Amministrazione.


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