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Nuova sanatoria fiscale 2025, addio cartelle esattoriali, debito cancellato: ecco gli anni interessati e chi riguarda

Pubblicato il: 15/05/2025

Nel complesso mosaico che raffigura il panorama fiscale s’inserisce l’allarmante tassello delle cartelle esattoriali inesigibili.

La cartella esattoriale è il documento ufficiale con cui l’Agenzia delle Entrate – Riscossione (AdER) sollecita il pagamento di determinate somme, di cui si è debitori nei confronti dello Stato o di altri enti pubblici.
Fatti salvi i casi nei quali si ritiene possibile contestare la cartella con le modalità indicate nella documentazione, il debitore è tenuto a versare gli importi richiesti. Nel caso in cui non disponesse degli importi necessari per effettuare il pagamento, ne potrà chiedere la rateizzazione.

Come riportato nell’ultima relazione della Commissione speciale sul sistema fiscale, nel “magazzino” del Fisco sono presenti oltre 1.272 miliardi di euro in cartelle ancora aperte. Di questi, oltre 537 miliardi risultano già classificati come irrecuperabili, perché riferiti a soggetti non più rintracciabili, o deceduti, o incapaci di saldare il debito.

Se l'addetto alla riscossione non può ipotecare o pignorare nulla, perché – ad esempio – il debitore è nullatenente, cosa si potrà fare al fine di rientrare in possesso delle somme di cui si è creditori?

L’idea su cui da tempo si discute è quella di mettere in atto un condono tombale che cancelli, cioè, in via definitiva tutte le posizioni debitorie ritenute irrimediabilmente perse, in particolare quelle comprese tra il 2000 e il 2010. Una proposta, questa, che punta soprattutto a direzionare le energie verso crediti effettivamente riscuotibili.

Intanto, in attesa dell’eventuale approvazione del condono definitivo, si rende noto che – dal 27 marzo 2025 – è in vigore il D. Lgs. 24 marzo 2025, n. 33, recante il nuovo Testo unico della riscossione. Con decorrenza dal 1° gennaio 2026 troverà applicazione il relativo articolo 211, rubricato "Discarico automatico o anticipato". La norma prevede che le cartelle esattoriali affidate all’agente di riscossione saranno automaticamente discaricate. In particolare è previsto anche che l’Agenzia delle entrate-Riscossione possa trasmettere, in qualsiasi momento, all’ente titolare del credito, telematicamente e con le modalità stabilite dal citato decreto, la comunicazione di discarico anticipato delle quote che le sono state affidate dal 1° gennaio 2025, nel caso in cui si accerti:

  • il fallimento del debitore;
  • l’assenza di beni del debitore;
  • la mancanza di nuovi beni, rispetto a quelli già presi in considerazione che non hanno consentito il recupero delle somme.

Si sottolinea, quindi, la possibilità del discarico delle cartelle anche prima che siano trascorsi i 5 anni previsti, nei casi in cui il debito sia ritenuto inesigibile fin da prima.
Al comma 3 del citato articolo 211, infine, viene concessa la possibilità, agli stessi enti creditori, di chiedere all’Agenzia delle Entrate Riscossione la riconsegna anticipata dei carichi iscritti a ruolo:
  • dopo 24 mesi dalla presa in carico, se si tratta di crediti affidati alla riscossione prima dell’entrata in vigore di questo decreto (8 agosto 2024);
  • tra il ventiquattresimo e il trentesimo mese successivo alla presa in carico, se affidati successivamente alla data di entrata in vigore del decreto.

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