Written by 12:40 pm Views: [tptn_views]

Bonus Casa 2025, fino a 10mila euro per i lavoratori che si trasferiscono, ecco i requisiti: novità Agenzia Entrate

Pubblicato il: 25/05/2025

C’è una novità importante per chi, nel 2025, firmerà un contratto di lavoro a tempo indeterminato e dovrà trasferirsi per iniziare una nuova esperienza professionale. La Legge di Bilancio ha introdotto un incentivo pensato proprio per queste situazioni, con l’obiettivo di rendere meno pesante il costo dell’alloggio e della manutenzione domestica per chi cambia città.
Il beneficio riguarda le lavoratrici e i lavoratori assunti a tempo indeterminato nel corso del 2025. Come spiegato dall’Agenzia delle Entrate nella circolare n. 4/2025, il datore di lavoro potrà riconoscere un rimborso – fino a un massimo di 5.000 euro all’anno – per coprire, in tutto o in parte, le spese legate all’affitto o alla manutenzione dell’abitazione. La buona notizia è che queste somme, se rispettano i limiti previsti, non concorrono alla formazione del reddito e non vengono tassate.

Tuttavia, come sempre accade con i bonus fiscali, la possibilità di accedere a questo vantaggio prevede alcune condizioni precise. Per usufruirne, occorre:

  • essere stati assunti a tempo indeterminato tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2025;
  • avere percepito nel 2024 un reddito da lavoro dipendente non superiore a 35.000 euro;
  • aver trasferito la propria residenza nel Comune in cui si trova la nuova sede di lavoro, purché si trovi a oltre 100 chilometri da quello precedente.
La sussistenza di tali condizioni permetterà di beneficiare dell’agevolazione per due anni a partire dalla data di assunzione.
Come detto, il chiarimento decisivo è arrivato con la circolare n. 4/2025 dell’Agenzia delle Entrate: il rimborso riconosciuto dal datore di lavoro è alternativo alla detrazione fiscale prevista per le stesse spese. In particolare, nella circolare si legge: “Con specifico riferimento alle detrazioni di cui all’articolo 16, commi da 01 a 1-ter, del TUIR, che sono determinate forfetariamente, si precisa che le stesse spettano, sussistendo gli ulteriori requisiti previsti dalla norma, se l’importo del canone di locazione pagato dal lavoratore eccede l’importo rimborsato dal datore di lavoro, rimanendo, di conseguenza, una parte dello stesso a carico del lavoratore”.
In altre parole, non si può cumulare il rimborso con la detrazione IRPEF per l’affitto o la manutenzione della casa. Tuttavia, se il rimborso non copre l’intera somma, la parte restante può ancora rientrare tra quelle detraibili.

Un principio simile vale anche per le altre agevolazioni edilizie, come i bonus ristrutturazione o l’ecobonus: le somme ricevute dal datore di lavoro non possono essere considerate tra quelle che danno diritto a questi incentivi. Non si tratta quindi di benefici incompatibili, ma da gestire in modo complementare e consapevole.
Chi rientra nei parametri previsti potrà beneficiare di questi meccanismi nella dichiarazione dei redditi da presentare nel 2026, valutando con attenzione se sia più conveniente accettare il rimborso aziendale o puntare sulle detrazioni fiscali.
Questa misura rappresenta un’opportunità interessante, soprattutto per chi si trova a dover affrontare un trasloco per iniziare un nuovo percorso lavorativo. Un modo per alleggerire i costi, favorendo al tempo stesso la mobilità e la stabilizzazione del lavoro.


Vai alla Fonte [mc4wp_form id="5878"]
Close