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Assegno di Inclusione, ora è a rischio se i tuoi figli non frequentano la scuola: ecco le nuove regole e come funziona

Pubblicato il: 07/06/2025

Cambiano le regole per chi riceve l’Assegno di Inclusione (Adi). Un recente decreto del Ministero del Lavoro, adottato il 13 maggio 2025, introduce un requisito ben preciso: per continuare a percepire il beneficio, i figli minorenni devono frequentare regolarmente la scuola dell’obbligo o essere in possesso di un titolo di studio valido. In caso contrario, l’erogazione dell’assegno sarà sospesa.
Questa novità dà attuazione a quanto stabilito dal D.L. n. 48/2023, convertito nella legge n. 85/2023, che collega in modo più stringente le politiche di sostegno economico alla frequenza scolastica dei minori. L’obiettivo è chiaro: nessun supporto economico a chi non garantisce ai propri figli il diritto allo studio.

Come funziona, nel concreto, questo controllo? Ad effettuare la verifica sarà l’operatore sociale incaricato di seguire la famiglia nella redazione del Patto per l’Inclusione Sociale (PaIS). Durante l’incontro, sarà necessario dimostrare che tutti i minorenni presenti nel nucleo familiare siano iscritti a un percorso scolastico o abbiano già ottenuto il titolo di studio richiesto per l’età.
Per facilitare questa verifica, gli operatori potranno consultare i dati scolastici attraverso la piattaforma GePI, il sistema informativo che gestisce i PaIS. Se i dati online non sono disponibili, i genitori o chi esercita la responsabilità genitoriale avranno dieci giorni di tempo per fornire la documentazione che attesti la regolare iscrizione o il conseguimento del titolo di studio.
Se emergono situazioni di abbandono scolastico o mancata iscrizione, l’operatore dovrà inserire nel Patto uno specifico impegno da parte dei genitori a far riprendere il prima possibile ai figli il percorso scolastico. In questo caso, la famiglia avrà a disposizione sette giorni per rimediare, altrimenti l’Adi verrà sospeso dal mese successivo.

Il decreto, però, non introduce solo sanzioni, ma anche misure di accompagnamento. Invero, nel PaIS potranno essere previsti interventi di sostegno educativo, psicologico o sociale per aiutare i genitori in difficoltà e favorire la ripresa del percorso scolastico dei figli. Lo scopo è garantire il diritto all’istruzione e rafforzare la competenza genitoriale, in un’ottica di prevenzione e responsabilizzazione.
È previsto anche un monitoraggio mensile, per controllare l’effettiva ripresa della scuola da parte del minore e il rispetto dell’impegno assunto. Se la situazione non cambia e l’assenza scolastica persiste senza giustificazioni valide, la famiglia perderà definitivamente il diritto all’Assegno di Inclusione.
Con questo nuovo sistema, dunque, lo Stato punta a contrastare i numerosi casi di abbandono scolastico, stimolando al contempo l’assunzione di responsabilità da parte delle famiglie.


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