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Spiagge sotto attacco da mezzi meccanici in Italia

Dall’alba, lungo centinaia di chilometri di litorale italiano, le spiagge sotto attacco sono teatro di operazioni massicce di pulizia effettuate con ruspe e trattori. Questi interventi, spacciati per manutenzione o decoro, compromettono gravemente l’equilibrio degli ecosistemi costieri, distruggendo habitat, nidi di tartaruga e altre forme di vita fragile.

Le conseguenze ambientali della sabbia compattata

L’impatto dei mezzi meccanici è devastante: la sabbia viene compattata, la posidonia asportata, le conchiglie e i legni eliminati. Aumentano l’erosione e la temperatura superficiale della sabbia, rendendo le spiagge meno adatte alla nidificazione di specie protette come la tartaruga Caretta caretta.

Il caso della ruspa che ha ucciso una turista a Cervia

Il caso più tragico si è verificato a Pinarella di Cervia, dove una turista è morta dopo essere stata investita da una ruspa in azione tra due stabilimenti. “È come passare uno spazzaneve in un giardino botanico“, ha dichiarato Stefano Di Marco del progetto LIFE Turtlenest. L’episodio ha spinto Legambiente a presentare un esposto per chiedere maggiori controlli.

Le normative europee vietano queste pratiche

Secondo Legambiente, molte di queste attività violano la Direttiva Habitat e la Direttiva Uccelli dell’Unione Europea. In particolare, l’articolo 12 della Direttiva Habitat vieta espressamente la distruzione di siti di riproduzione e aree di riposo per le specie protette. Nelle ZSC e ZPS, ogni attività meccanica dovrebbe essere soggetta a Valutazione di Incidenza Ambientale.

Legambiente propone divieti e controlli più severi

Legambiente propone una moratoria nazionale sull’uso dei mezzi meccanici durante la stagione riproduttiva e di balneazione, e il divieto assoluto nelle aree protette. Chiede inoltre controlli più stringenti da parte della Guardia Costiera e dei Carabinieri Forestali, oltre a regolamentazioni locali che promuovano la pulizia manuale.

Le spiagge vanno gestite con pratiche sostenibili

Chi ama il mare non spiana le spiagge: le difende”, ha sottolineato il presidente di Legambiente Stefano Ciafani. L’associazione auspica che regioni e comuni adottino ordinanze mirate per limitare l’uso indiscriminato di mezzi meccanici e favorire pratiche sostenibili di gestione degli arenili. Secondo Ciafani, “il turismo del futuro è natura, non cingoli”.

Le misure di conservazione vanno aggiornate subito

L’estate 2025 rappresenta un’occasione decisiva. Le Regioni stanno aggiornando le Misure di Conservazione delle ZSC, e Legambiente chiede di includere restrizioni concrete alle attività meccaniche sugli arenili. Solo così si potranno proteggere efficacemente le spiagge sotto attacco e garantire un futuro alla biodiversità costiera italiana.

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