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Cartelle esattoriali 2026, più rate, possibilità di “saltarle” e più tempo per pagare: ecco tutte le novità in arrivo

Pubblicato il: 19/08/2025

Il 2026 rappresenterà un anno chiave nell’ambito del sistema della riscossione. Sono attese, infatti, notevoli innovazioni in questo campo, nell’ottica di modernizzare e razionalizzare la gestione delle cartelle esattoriali.

Più rate, più tempo per pagare
In parte si tratta di novità già introdotte, come quella riguardante l’estensione della possibilità di dilazionare i pagamenti, sotto forma di aumento del numero di rate in cui, in concreto, può essere suddiviso il debito da pagare.
Già a partire da quest’anno, infatti, le rate erano state portate a 84 (contro le 72 ammesse nel 2024); tale possibilità risulta confermata anche per il 2026, mentre dal 2027 è contemplato addirittura un ulteriore incremento, fino a un massimo di 96 rate.

Meno carta, più digitale
Altra novità, che si colloca nel solco di una maggiore efficienza, velocità e trasparenza del sistema di riscossione, è quella che prevede l’ invio telematico delle comunicazioni al contribuente.
Il progetto è quello di un progressivo abbandono del cartaceo in favore dell’utilizzo di canali telematici, con un netto guadagno anche in termini di sicurezza delle notifiche ai contribuenti.

Rottamazione-quinquies: dalle ipotesi alla realtà
Pare essere in dirittura d’arrivo la tanto attesa “rottamazione-quinquies”, anche se – diversamente dalle novità che abbiamo fin qui esaminato – per avere certezza riguardo ai contenuti e alle caratteristiche della nuova misura occorrerà attendere ancora qualche tempo.
Più precisamente, potremo avere tutti i dettagli dopo il 12 settembre 2025, secondo quanto dichiarato da Massimo Garavaglia, presidente della Commissione Finanze del Senato.
Il Governo punta a inserire la rottamazione-quinquies all’interno della Legge di Bilancio 2026: dunque la nuova rottamazione potrà entrare in vigore, appunto, dal prossimo anno.
Precisando, quindi, che al momento non vi è la sicurezza definitiva sui vari punti della misura, le “indiscrezioni” finora trapelate sembrano piuttosto confortanti per il contribuente.
Nei fatti la rottamazione-quinquies dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) consistere nei seguenti nodi fondamentali:

  • versamento iniziale del 5% del debito complessivo (c.d. maxi-rata), ma solo nei casi in cui il debito del contribuente supera i 50.000 euro;
  • fino a 120 rate mensili, di pari importo, per pagare il resto;
  • possibilità di “saltare” fino a 8 rate senza perdere il beneficio: la decadenza scatterà dopo la nona rata non versata;
  • cancellazione delle cartelle di importo ridotto (probabilmente fino a un massimo di 5.000 euro, ma anche qui non v’è ancora certezza);
  • la rottamazione, sembra, comprenderà cartelle notificate fino alla data del 31 dicembre 2023.

Non resta, dunque, che attendere per sapere finalmente quali scenari si prospettano per la riscossione nel 2026.


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