Pubblicato il: 20/08/2025
Non a caso il legislatore ha coniato un nuovo termine per indicare chi lavora per almeno 20 ore settimanali davanti a un dispositivo con schermo: video-terminalista (VDT). Una figura ormai comune, ma spesso sottovalutata dal punto di vista della prevenzione e del benessere.
I disturbi che i lavoratori addetti ai videoterminali possono accusare sono:
• disturbi alla vista e agli occhi
• problemi legati alla postura
• affaticamento fisico e mentale.
Mal di testa, rigidità alla nuca, bruciore agli occhi, lacrimazione, dolori in corrispondenza di spalle, braccia e mani sono i disturbi che più frequentemente interessano gli addetti ai videoterminali. Negli ultimi anni questi disturbi sembrano essere più frequenti e ciò può essere spiegato, da un lato, con la maggiore diffusione del videoterminale, dall’altro con i ritmi di lavoro più stressanti.
In particolare esiste una serie di disturbi agli occhi che possono insorgere negli addetti ai videoterminali: bruciore, lacrimazione, secchezza, fastidio alla luce, pesantezza, visione annebbiata, visione sdoppiata, stanchezza alla lettura.
Essi sono dovuti a una elevata sollecitazione degli organi della vista e al loro rapido affaticamento, causati da:
• errate condizioni di illuminazione (ad esempio bassa illuminazione delle superfici vicine allo schermo, cosa che comporta un prolungato sforzo di adattamento per gli occhi);
• ubicazione sbagliata del videoterminale rispetto alle finestre e ad altre fonti di luce, con conseguenti abbagliamenti, riflessi o eccessivi contrasti di chiaro-scuro;
• condizioni ambientali sfavorevoli (ad esempio aria troppo secca, presenza di correnti d’aria fastidiose, temperatura troppo bassa o troppo alta);
• caratteristiche inadeguate del software (ad es. cattiva visualizzazione del testo) o errata regolazione dei parametri dello schermo (contrasto, luminosità, ecc.);
• insufficiente contrasto dei caratteri rispetto allo sfondo;
• postazione di lavoro non corretta;
• posizione statica e impegno visivo di tipo ravvicinato e protratto nel tempo, che comporta una forte sollecitazione dei muscoli per la messa a fuoco e la motilità oculare;
• difetti visivi non o mal corretti che aumentano lo sforzo visivo.
Ma quali obblighi incombono sul datore di lavoro?
Chi usa a lungo il videoterminale rientra nel Titolo VII del Testo unico sulla sicurezza sul lavoro, D.Lgs. n. 81 del 2008 (attrezzature munite di videoterminale), che impone al datore di lavoro valutazione del rischio, ergonomia della postazione, pause e sorveglianza sanitaria.
La legge prevede, oltre alle interruzioni di almeno 15 minuti ogni 2 ore di applicazione continuativa al VDT, anche la fornitura di “dispositivi speciali di correzione” (occhiali per VDT) quando il medico competente li ritenga necessari, con requisiti minimi di tastiera, schermo, sedia e piano di lavoro fissati nell’Allegato XXXIV.
I datori di lavoro sono tenuti ad organizzare visite mediche periodiche per monitorare la vista e l’apparato muscolo-scheletrico.
Quali le tutele previdenziali?
Se i disturbi diventano cronici (es. sindrome del tunnel carpale, tendiniti), possono rientrare nelle tutele assicurative INAIL, se è dimostrato il nesso causale con l’attività lavorativa.
Sul piano civile, patologie come lombalgie, cervicalgie, neuropatie e disturbi psicologici da lavoro d’ufficio possono dare diritto a un riconoscimento di invalidità, se documentate con esami clinici secondo il D.M. 5 febbraio 1992.
Dal punto di vista previdenziale, le stesse condizioni possono giustificare una domanda per Assegno ordinario di invalidità (AOI), se riducono la capacità lavorativa a meno di un terzo, previa visita medico-legale dell’INPS (L. 222/1984).
In pratica, chi lavora al computer dovrebbe agire su tre livelli:
- prevenzione e tutele organizzative ex D.Lgs. n. 81 del 2008, con il supporto del medico competente;
- tutela assicurativa INAIL, se c’è un chiaro legame tra lavoro e patologia;
- valutazione INPS (civile o previdenziale), se la compromissione supera le soglie di legge.
Se soffri di un disturbo tra quelli sopra elencati potrebbero giovarti questi suggerimenti:
- fatti rilasciare indicazioni scritte dal medico competente;
- chiedi adattamenti della postazione secondo il Titolo VII del D. Lgs n. 81 del 2008;
- conserva tutta la documentazione medica.
Vai alla Fonte [mc4wp_form id="5878"]