Pubblicato il: 12/09/2025
La storia ha dell'incredibile e inizia con un normale acquisto online. A.G., cittadino residente nella Capitale, decide di fare shopping su Temu spendendo appena 42,13 euro per alcuni articoli di uso comune. Il carrello virtuale conteneva prodotti apparentemente innocui: palloncini per feste di compleanno, spugne per pulire la cucina, un costume da bagno e, tra gli altri, una maglietta e alcuni fermagli per capelli da bambina. Quello che sembrava un acquisto di routine si è trasformato in un vero e proprio caso legale quando, tre mesi dopo, l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha bussato alla sua porta con una sanzione da 618 euro. La cifra rappresenta quasi quindici volte l'importo speso originariamente, creando una sproporzione che ha lasciato il consumatore senza parole.
I prodotti soggetti a controllo
Il fulcro della questione ruota attorno a due specifici articoli: una maglietta ispirata al film "Monsters & Co" e una confezione di fermagli per capelli a tema "Inside Out". Secondo quanto riportato nel verbale ufficiale dell'Agenzia delle Dogane, questi prodotti sono finiti sotto la lente di ingrandimento durante i controlli doganali di routine. Le autorità hanno ritenuto necessario coinvolgere esperti del settore per valutare l'autenticità della merce. La Spheriens, studio legale che rappresenta gli interessi della Disney Enterprises, è stata chiamata a esprimere un parere tecnico sulla natura genuina o contraffatta dei prodotti sequestrati. Il responso, arrivato il 18 luglio, è stato inequivocabile: si trattava di merce contraffatta che violava i diritti di proprietà intellettuale della multinazionale dell'intrattenimento. Questa perizia ha innescato l'applicazione automatica delle severe sanzioni previste dal decreto legge 35/2005.
La trappola legale degli acquisti online
Il caso solleva interrogativi fondamentali sulla responsabilità dei consumatori negli acquisti digitali. Secondo la normativa italiana, chiunque introduca nel territorio nazionale beni provenienti da Paesi extra-UE che violano le norme su proprietà industriale e diritto d'autore può essere sanzionato con multe da 300 a 7.000 euro. Il problema è che A.G., come milioni di altri consumatori, non aveva alcun modo di verificare preventivamente l'autenticità dei prodotti ordinati. La piattaforma di e-commerce non fornisce garanzie specifiche sulla legittimità dei prodotti in relazione ai diritti d'autore, lasciando l'acquirente in una posizione di vulnerabilità estrema.
Il Codacons, che ha preso in carico il caso, sottolinea come questa situazione crei un precedente pericoloso: ogni consumatore che acquista online potrebbe trovarsi esposto a sanzioni sproporzionate per violazioni di cui non è consapevole. La legislazione attuale non distingue tra importatori professionali e consumatori finali, applicando le stesse severe penalità a tutti.
L'allarme del Codacons: un fenomeno in espansione
L'associazione dei consumatori lancia un chiaro avvertimento: questo episodio potrebbe essere solo la punta dell'iceberg di un fenomeno destinato a espandersi. Con l'aumento esponenziale degli acquisti online su piattaforme internazionali, il rischio che altri consumatori si trovino nella stessa situazione di A.G. è concreto e crescente. Il Codacons raccomanda massima cautela nell'acquisto di prodotti brandizzati a prezzi sospettosamente bassi, specialmente quando si tratta di articoli che riproducono personaggi o loghi di marchi famosi.
L'organizzazione sta fornendo assistenza legale al consumatore coinvolto e valuta possibili azioni per contestare una sanzione che appare sproporzionata rispetto al danno effettivo causato. La battaglia legale che ne deriverà potrebbe stabilire un precedente importante per migliaia di consumatori che si affidano quotidianamente alle piattaforme di e-commerce internazionali, spesso ignari dei complessi meccanismi normativi che regolano l'importazione di merci dall'estero.
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