Pubblicato il: 18/09/2025
La proposta, nota come Ddl Bucalo, è stata presentata dalla senatrice Carmela Bucalo e nasce da un’iniziativa dell’Anief, che ha promosso una petizione raccogliendo quasi 120.000 firme. Questo dato evidenzia quanto la tematica sia sentita dai lavoratori della scuola, spesso esposti a livelli elevati di stress, burnout e pressione lavorativa.
Come funziona il riscatto agevolato della laurea
Il Ddl 1413 del 2025 prevede che docenti, dirigenti scolastici e personale Ata possano riscattare gli anni di studi universitari con un’aliquota ridotta al 5%. In termini concreti, ciò significa che ogni anno accademico può essere “convertito” in contributi previdenziali per soli 900 euro, rispetto ai circa 6.076 euro previsti dalle attuali modalità di riscatto.
Questa agevolazione semplifica il percorso verso la pensione anticipata, riducendo sia l’onere economico sia il tempo necessario per accumulare i contributi richiesti. La misura valorizza, inoltre, il percorso formativo degli insegnanti e del personale scolastico, riconoscendo ufficialmente l’importanza degli studi universitari non solo come esperienza educativa, ma anche come elemento rilevante ai fini previdenziali.
Impatto sul personale scolastico
Il provvedimento potrebbe interessare circa 1,2 milioni di lavoratori dei comparti scuola e ricerca. L’obiettivo è duplice: consentire una maggiore flessibilità nella pianificazione della pensione e offrire un’alternativa concreta per chi, a causa dello stress o di altri motivi personali, desidera lasciare il servizio senza subire penalizzazioni economiche.
Consideriamo un docente con laurea quinquennale. Riscattando cinque anni di studi universitari al costo complessivo di 4.500 euro, sarebbe possibile ottenere la pensione anticipata dopo poco più di 37 anni di contributi per gli uomini e poco più di 36 anni per le donne. In questo scenario, andare in pensione a 60 anni diventerebbe fattibile, rendendo il sistema più equo e accessibile per chi ha dedicato anni alla formazione e all’insegnamento.
Verso una scuola più sostenibile
Il Ddl Bucalo rappresenta, dunque, un passo significativo verso una riforma previdenziale mirata al comparto scuola. L’intento è garantire sicurezza, benessere e riconoscimento del valore professionale degli insegnanti, creando strumenti che conciliano esigenze personali, carriera e prospettive pensionistiche.
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