Pubblicato il: 23/09/2025
Ebbene, se è vero che può beneficiare della detrazione chi compra entro il 31 dicembre 2025 e ha realizzato interventi di ristrutturazione edilizia a partire dal primo gennaio dell'anno anteriore a quello dell'acquisto dei mobili ed elettrodomestici, è pero altrettanto vero che – come già per il Superbonus per l'efficientamento energetico, depotenziato al 65% e ormai prossimo all'addio a fine anno – sono in arrivo drastici tagli ai benefici per chi intende rinnovare la propria abitazione.
Infatti, dopo la proroga disposta con l'ultima manovra – che non ha comportato meccanismi di penalizzazione per le seconde case – dal primo gennaio del prossimo anno il bonus mobili sarà, con tutta probabilità, archiviato per una scelta politica dell'Esecutivo, improntata al rigore finanziario e al massimo scrupolo nella gestione dei conti pubblici, in una fase storica caratterizzata da numerose variabili sia sul fronte interno che su quello internazionale. Non a caso, il bonus non è menzionato nelle agende del Governo, che mira a redigere una legge di Bilancio orientata ad altre priorità come il taglio dell'Irpef per il ceto medio, l'aumento delle buste paga e le nuove misure sulle pensioni.
In questi anni, i privati hanno potuto beneficiare di una detrazione assai conveniente, considerando che il limite massimo di spesa ha riguardato e riguarda la singola unità immobiliare, comprensiva delle pertinenze, o la parte comune dell'edificio oggetto di ristrutturazione. Non solo. Il contribuente che svolge lavori di ristrutturazione su più unità immobiliari ha diritto di godere più volte del beneficio. Al contempo, l'aumento della domanda degli ultimi anni ha portato a più vendite per i negozi e a incassi maggiori per i produttori del comparto legno-arredo.
Parallelamente, dal 2026 ci saranno significative novità anche per il bonus casa "classico", ossia il distinto incentivo riguardante gli interventi di manutenzione straordinaria come, ad esempio, la sostituzione di infissi, la realizzazione di servizi igienici o il rinnovo di parti strutturali. Al momento, la detrazione fiscale corrisponde al 50% per le prime case e al 36% per le seconde. Ma dal primo gennaio del prossimo anno, salvo improbabili interventi dell'ultim'ora del Governo, l'agevolazione calerà al 36% per le abitazioni principali e al 30% per gli altri immobili.
Vero è che i tagli all'orizzonte andranno a pesare sia sulle tasche di coloro che ristrutturano casa, sia sugli imprenditori del mercato edilizio residenziale, con possibili rischi di maggior ricorso al lavoro in nero per compensare le mancate entrate. Concludendo, ecco perché tutti coloro che intendono optare per la detrazione del bonus mobili devono compiere i relativi acquisti con pagamenti tracciabili entro fine anno, in modo da potersi accaparrare l'agevolazione prima della sua archiviazione. Per fruirne in dichiarazione dei redditi, sarà necessario conservare la documentazione comprovante l'effettivo pagamento (ricevute dei bonifici, ricevute di avvenuta transazione per i pagamenti mediante carte di credito o di debito, documentazione di addebito sul conto corrente) e le fatture di acquisto dei beni con la specificazione della loro natura, qualità e quantità.
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