Written by 9:46 am Views: [tptn_views]

Pensione anticipata, niente TFS per i dipendenti pubblici finché non raggiungono i 67 anni più 12 mesi di finestra: INPS

Pubblicato il: 26/09/2025

Al compimento di 65 anni, con 45 anni e 3 mesi di contribuzione, il dottor Mauro Bove, dipendente pubblico, è stato collocato a riposo d’ufficio dall'ASL di appartenenza per raggiunti limiti ordinamentali. Tuttavia, l’INPS gli ha comunicato che, avendo optato per il cumulo contributivo, non potrà ricevere il Trattamento di Fine Servizio (TFS) se non al raggiungimento dell’età prevista per la pensione di vecchiaia, cioè 67 anni più 12 mesi di finestra.

È corretto?
Ebbene sì, l’indicazione dell’INPS è corretta.

Nel caso di un dipendente pubblico che accede alla pensione tramite cumulo dei contributi, i tempi di pagamento del Trattamento di Fine Servizio non decorrono dalla cessazione effettiva del servizio, come avviene normalmente, ma dalla maturazione del diritto alla pensione di vecchiaia.

Questo è stabilito dalla L. n. 232 del 2016, art. 1, comma 196, che richiama l’articolo 24, comma 6, del D.L. n. 201 del 2011 ove è specificato che, per il personale della pubbliche amministrazioni che cessa dal servizio per accedere alla pensione in cumulo, il TFS spetta non prima che siano trascorsi 12 mesi a decorrere dal compimento dell’età anagrafica necessaria per accedere alla pensione di vecchiaia. L’età attualmente prevista è di 67 anni.


Solo a partire da quel momento (67 anni), inizierà a decorrere la finestra di 12 mesi necessaria per la liquidazione del TFS.

Quindi, anche se il pensionamento è avvenuto per raggiunti limiti di età o di servizio, il diritto alla liquidazione è posticipato se si è fatto ricorso al cumulo contributivo.

Ricordiamo infine che, se l’importo spettante supera i 50.000 euro, il pagamento avverrà in più rate annuali:

  • la prima (e, se necessario, la seconda) sarà di 50.000 euro;
  • l’eventuale terza rata coprirà il restante importo.

Vai alla Fonte [mc4wp_form id="5878"]
Close