I risultati della 168ª edizione dell’Indagine congiunturale di Federmeccanica sull’Industria Metalmeccanica – Meccatronica italiana sono stati pubblicati oggi, rivelando una situazione difficile per il settore nel terzo trimestre dell’anno in corso.
Nel contesto europeo, l’attività produttiva metalmeccanica in Italia si è confermata in sofferenza rispetto all’anno precedente, in linea con quanto osservato in altri paesi europei, dove l’industria ha subito rallentamenti superiori alle aspettative. Questa situazione è stata causata principalmente da crescenti tensioni internazionali e da politiche monetarie più restrittive.
Nel periodo luglio-settembre 2023, il settore metalmeccanico italiano ha registrato una crescita della produzione sostanzialmente piatta (+0,1%), dopo le flessioni nei primi due trimestri dell’anno. Tuttavia, la produzione è ancora inferiore del 2,0% rispetto allo stesso trimestre del 2022. Complessivamente, nei primi nove mesi del 2023, la produzione metalmeccanica è diminuita dello 0,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
All’interno del settore, le variazioni tendenziali sono state contrastanti nei diversi comparti. Le attività della Metallurgia (-6,9%), delle produzioni di Macchine e apparecchi elettrici (-4,3%), e dei Prodotti in metallo (-3,4%) hanno registrato significative diminuzioni. In leggera flessione si è mantenuto il comparto delle Macchine e apparecchi meccanici (-0,4%). Tuttavia, sono state osservate aumenti nelle fabbricazioni di Altri mezzi di trasporto (+10,8%) e di Autoveicoli e rimorchi (+8,2%). La produzione di Computer, radio TV, strumenti medicali e di precisione ha mostrato un modesto incremento del +0,4%.
A livello europeo, nel terzo trimestre, la produzione metalmeccanica ha registrato un calo congiunturale dell’1,9%, con una dinamica negativa in Francia, Germania e Spagna.
Le esportazioni del settore metalmeccanico italiano, che rappresenta circa la metà delle proprie produzioni, hanno registrato una crescita media del 4,0% nei primi nove mesi del 2023, mentre le importazioni sono cresciute dell’1,5%. Tuttavia, entrambi i flussi evidenziano un significativo rallentamento rispetto al passato, influenzato in parte da un aumento dei valori medi unitari.
Questa indagine conferma la difficile fase congiunturale che sta interessando il settore metalmeccanico da diversi trimestri, senza previsioni immediate di inversioni di tendenza. L’ottimismo è al 25% tra le imprese, ma aumentano significativamente le imprese insoddisfatte (36%). Le previsioni di crescita della produzione per i prossimi mesi scendono al 21%, mentre quelle per le contrazioni salgono al 30%. La quota di imprese che prevede di dover ridurre gli attuali livelli occupazionali rimane invariata al 12%, ma si riduce quella di coloro che prevedono incrementi (15%). Inoltre, cresce la quota di imprese che valuta cattiva o pessima la situazione della liquidità aziendale (8%).
Il settore metalmeccanico italiano sta cercando di affrontare questa difficile situazione, ma si auspica un maggiore sostegno da parte delle istituzioni e delle parti sociali per favorire la crescita, gli investimenti, l’innovazione e la creazione di ricchezza.
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