L’Italia crescerà dello 0,7% nel 2024 che rappresenta lo stesso tasso di crescita previsto anche per il prossimo anno. Lo prevede il Fondo Monetario Internazionale nel suo studio sul Pil mondiale sulle previsioni 2024/2025. Il dato sulla crescita è deludente per l’Italia perché ricopre l’ultimo posto nella classifica dei Paesi del G7. Nel prossimo anno, infatti, la Germania crescerà dell’1,3%, quasi il doppio dell’Italia, la Francia dell’1,4%, il Regno Unito dell’1,5%, il Canada del 2,3%, gli Stati Uniti dell’1,9% ed il Giappone dell’1%.
Per il FMI il Pil globale 2024 e 2025 sarà del 3,2% in sostanziale equilibrio con la crescita dello scorso anno.
La previsione per il 2024 è stata rivista al rialzo di un decimo rispetto all’aggiornamento di gennaio e di tre decimi rispetto alla previsione fatta a ottobre a Marrakech. Invariate invece le stime per il 2025. Il Fondo rileva come la previsione per la crescita globale nel 2024 e nel 2025 rimanga al di sotto della media annua storica (2000-19) del 3,8%
L’inflazione diminuirà da una media annua del 6,8% nel 2023 al 5,9% nel 2024 e al 4,5% nel 2025, con le economie avanzate che raggiungeranno i loro target di inflazione prima dei mercati emergenti e delle economie in via di sviluppo. La stima di inflazione globale è rivista al rialzo di 0,1 punti percentuali nel 2024 rispetto alle proiezioni di gennaio 2024.
Ma cosa pensano gli industriali italiani? Qui una sintesi del report del Centro studi Assolombarda.
Nonostante il rallentamento che si protrae dallo scorso anno, gli scenari più aggiornati dei maggiori previsori riportano uno quadro globale per il 2024 nel complesso positivo, sebbene le stime di crescita siano ancora divergenti, dal +2,1% (secondo REF Ricerche) al +3,1% (secondo il Fondo Monetario Internazionale).
L’atterraggio più o meno morbido dipenderà dal grado di tenuta dell’economia statunitense, dal (debole) contributo della Cina e dalla forza di ripresa dell’Eurozona soprattutto nella seconda metà dell’anno. Anche l’andamento dell’Italia dovrebbe diventare più vivace dopo l’inverno, con una forbice di previsione per l’anno in corso per ora comunque abbastanza ampia, dal +0,4% (scenario Prometeia) al +0,8% (scenario Ufficio parlamentare di bilancio, Upb).
L’economia globale resiste tra prospettive di soft landing e inflazione in calo
La resilienza dimostrata dall’economia globale nel 2023 continuerà anche nel 2024, con aspettative di crescita del PIL che sono però ancora molto eterogenee negli scenari più recenti formulati dai maggiori previsori, dal +2,1% di REF Ricerche, che prospetta una dinamica ancora solida ma più contenuta del 2023 (+2,8%), al +3,1% del Fondo Monetario Internazionale (FMI), che invece prevede tassi di crescita in linea con lo scorso anno.
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