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Dividend Yield: La Classifica del Ftse Mib – Chi Rende di Più e Chi Meno

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I dividendi rappresentano per gli investitori una fonte di rendimento stabile e sicura, poiché garantiscono flussi in entrata anche in fasi di mercato volatili e incerte. Pertanto, i titoli in grado di pagare cedole elevate sono particolarmente appetibili per chi investe nel mercato azionario. Vediamo quali sono le società del Ftse Mib, le più importanti di Piazza Affari, che offrono le opportunità più interessanti in termini di dividend yield.

L’IMPORTANZA DEL DIVIDENDO NELL’ATTUALE CONTESTO MACRO

Nel contesto macroeconomico attuale, alcune banche centrali hanno iniziato a tagliare il costo del denaro, e altre prevedono di farlo entro la fine dell’anno. Tra queste, la BCE ha recentemente abbassato i tassi di 25 punti base, con ulteriori riduzioni previste per il 2024. La Banca Nazionale Svizzera ha seguito l’esempio, mentre la Bank of England ha mantenuto invariati i tassi, con possibili riduzioni previste per agosto. La Fed rimane cauta, ma è atteso almeno un taglio dei tassi entro fine anno.

Questa prospettiva di allentamento monetario internazionale aumenta l’attenzione verso il mercato azionario e l’importanza dei dividendi, in grado di offrire rendimenti stabili e rappresentare una fonte di reddito affidabile. Le tensioni geopolitiche e le incertezze economiche contribuiscono alla volatilità dei mercati, spingendo gli investitori a cercare strumenti di mitigazione del rischio. In questo contesto, le azioni che pagano dividendi generosi diventano estremamente appetibili.

COS’È IL DIVIDEND YIELD

Per valutare la bontà dei dividendi pagati da una società, gli investitori non devono guardare solo all’ammontare della cedola, ma soprattutto al suo rendimento, espresso dal dividend yield. Questo valore percentuale è determinato dal rapporto tra il dividendo unitario pagato per azione e il prezzo di mercato dell’azione stessa.

La formula per il calcolo del dividend yield è:

Dividend Yield=(Dividendo Annuale per AzionePrezzo Attuale dell’Azione)×100\text{Dividend Yield} = \left( \frac{\text{Dividendo Annuale per Azione}}{\text{Prezzo Attuale dell’Azione}} \right) \times 100Dividend Yield=(Prezzo Attuale dell’AzioneDividendo Annuale per Azione​)×100

Più è elevato il dividend yield, migliore è il giudizio sulla capacità dell’azienda di remunerare il capitale investito. Tuttavia, è bene tenere presente che esso rappresenta una misura statica di rendimento e non tiene conto del rischio d’impresa.

FTSE MIB: LA CLASSIFICA DEI DIVIDEND YIELD

Il dividend yield rimane un indicatore fondamentale per gli investitori, segnalando la capacità di un’azienda di generare un ritorno per gli azionisti rispetto al prezzo corrente delle sue azioni. Ecco la classifica dei titoli del Ftse Mib ordinati per dividend yield al 27 giugno 2024:

  1. Banco BPM: Dividend Yield del 9,3%, con un dividendo per azione di 0,560 euro.
  2. Intesa Sanpaolo: Dividend Yield dell’8,5%, con un dividendo per azione di 0,296 euro.
  3. Stellantis: Dividend Yield dell’8,4%.
  4. Banca Popolare di Sondrio: Dividend Yield dell’8,3%.

In coda alla classifica troviamo invece:

  • Ferrari: Dividend Yield dello 0,6%.
  • Campari: Dividend Yield dello 0,7%.
  • Interpump: Dividend Yield dello 0,8%.

L’IMPATTO DEI DIVIDENDI SUL FTSE MIB

Il Ftse Mib, come la maggior parte degli indici, è un price index, calcolato sommando le capitalizzazioni di mercato delle società che ne fanno parte, senza tenere conto dei dividendi distribuiti. Questo significa che la performance dell’indice riflette solo l’apprezzamento in conto capitale (capital gain), non il rendimento da dividendi.

Il giorno dello stacco della cedola, i titoli inclusi nell’indice subiscono nominalmente un deprezzamento pari al dividendo pagato. Considerando che Piazza Affari è una delle Borse più generose al mondo in termini di dividendi (mediamente del 3-4% annuo), nel lungo periodo questo effetto finisce per pesare sul Ftse Mib.

Per rappresentare più correttamente la remunerazione totale dell’indice, è possibile fare riferimento alla versione Total Return del Ftse Mib, che include anche lo stacco e il reinvestimento dei dividendi.

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