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Nuovo studio di ENEA: inquinamento indoor, pericoloso anche a basse concentrazioni di polveri sottili

L’inquinamento indoor rappresenta una seria minaccia per la salute, spesso sottovalutata rispetto a quello esterno. Un recente studio di ENEA e CNR dimostra che le polveri sottili, come PM2.5 e PM0.1, possono avere gravi effetti tossici negli ambienti chiusi. Queste particelle, generate dal traffico veicolare urbano, penetrano all’interno e modificano le loro caratteristiche chimico-fisiche, aumentando la loro pericolosità

Impatti di PM2.5 e PM0.1 negli ambienti indoor

Lo studio ha utilizzato un innovativo sistema biotecnologico portatile per analizzare l’effetto delle nanoparticelle sull’aria interna. Gli scienziati hanno esaminato le cellule polmonari esposte alle particelle in un’aula universitaria. Il traffico e le condizioni atmosferiche, come pioggia e vento, influenzano la qualità dell’aria interna. La presenza di persone e i sistemi di ventilazione contribuiscono ulteriormente alla variazione delle caratteristiche tossicologiche delle particelle.

I danni alla Salute causati dall’Inquinamento indoor

Le nanoparticelle di PM0.1, quando si infiltrano in un ambiente chiuso, aumentano il rischio di malattie polmonari e cardiache. Queste particelle agiscono come vettori per molecole tossiche, trasportandole nel corpo umano. Anche a basse concentrazioni, inferiori a 5 microgrammi per metro cubo, queste particelle possono causare gravi problemi alla salute. I dati dello studio offrono prove concrete per aggiornare le normative sulla qualità dell’aria indoor.

Come l’inquinamento atmosferico influisce sugli ambienti interni

L’aria esterna, soprattutto nelle città, gioca un ruolo cruciale nella qualità dell’aria indoor. La popolazione urbana trascorre il 97% del tempo in spazi chiusi. Traffico e condizioni meteorologiche possono aumentare la tossicità del PM2.5 e PM0.1negli edifici. Le particelle penetrano facilmente e si combinano con altre sostanze presenti, amplificando il rischio tossico. Le sorgenti interne, come il fumo di tabacco e i prodotti di pulizia, peggiorano ulteriormente la qualità dell’aria.

Proposte per migliorare la qualità dell’aria indoor

I ricercatori suggeriscono nuove politiche per ridurre l’inquinamento indoor. È necessario monitorare costantemente le particelle fini e ultrafini in uffici, abitazioni e scuole. Regolamenti più rigidi possono aiutare a prevenire malattie respiratorie e cardiache. Inoltre, si dovrebbero aggiornare anche gli standard di qualità dell’aria outdoor, poiché le polveri sottili causano danni a concentrazioni molto basse.

L’inquinamento indoor, soprattutto legato al particolato come il PM2.5 e PM0.1, rappresenta una minaccia concreta per la salute. La ricerca di ENEA e CNR dimostra la necessità di nuove normative per migliorare la qualità dell’aria negli ambienti chiusi. Le politiche dovranno tenere conto dell’influenza dell’inquinamento esterno e delle condizioni atmosferiche, per garantire la sicurezza della popolazione.

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