(Adnkronos) – Le principali istituzioni scientifiche italiane, tra cui l'Accademia Nazionale dei Lincei, ANVUR, CNR, CoPER, CRUI e INFN, insieme al premio Nobel Giorgio Parisi, hanno sottoscritto una nota congiunta, curata dal Rappresentante nazionale per le azioni Marie Skłodowska-Curie (MSCA) di Horizon Europe e dal National Contact Point APRE, per richiamare l'attenzione del Parlamento su una criticità che sta già producendo gravi ripercussioni nel settore della ricerca nazionale. A partire dal gennaio 2025, è entrata in vigore l'abolizione degli assegni di ricerca, una decisione normativa ereditata dall'attuale Governo. Questa modifica ha privato il sistema italiano di uno strumento contrattuale essenziale per l'assunzione di giovani dottorandi che partecipano ai prestigiosi progetti europei Marie Skłodowska-Curie (MSCA), finanziati integralmente dalla Commissione Europea. Tali progetti, che da quasi trent'anni rappresentano un pilastro fondamentale della cooperazione scientifica a livello europeo, sono ora a rischio per le istituzioni italiane, che si trovano nell'impossibilità di adempiere agli obblighi contrattuali previsti dai finanziamenti ottenuti. La problematica evidenziata dai progetti MSCA rappresenta solo un aspetto emblematico di una questione più ampia e strutturale. L'avvio di una carriera nella ricerca scientifica richiede la disponibilità di strumenti contrattuali flessibili, capaci di offrire a un ampio numero di giovani l'opportunità di confrontarsi con questo percorso professionale e di valutare la propria attitudine. La carenza di contratti adeguati penalizza severamente questa fase iniziale, generando effetti contrari agli obiettivi di apertura e inclusività promossi a livello europeo. La nota sottolinea la fondamentale importanza di distinguere questa esigenza specifica dalla necessità, parimenti legittima ma distinta, di garantire prospettive stabili e strutturate a coloro che operano da anni nel mondo della ricerca. Le due sfide, pur richiedendo soluzioni differenziate, sono intrinsecamente complementari per la crescita del sistema. In assenza di un intervento normativo tempestivo, l'Italia corre il serio rischio di non poter più partecipare pienamente ai programmi europei di eccellenza nel campo della ricerca. Questa esclusione comporterebbe la conseguente perdita di decine di milioni di euro in finanziamenti, un indebolimento dei legami internazionali cruciali per la collaborazione scientifica e la compromissione delle opportunità di crescita professionale per un'intera generazione di giovani ricercatori italiani. Per queste ragioni impellenti, la nota congiunta rivolge un pressante invito al Parlamento affinché intervenga con la massima urgenza. Si sollecita l'individuazione e l'approvazione di un contratto di lavoro flessibile e pienamente coerente con gli standard europei, in grado di colmare il vuoto normativo esistente e di restituire al sistema italiano della ricerca la piena capacità operativa all'interno dei programmi internazionali. Tale misura viene definita necessaria e strategica per tutelare l'interesse nazionale e garantire ai giovani talenti l'accesso a percorsi scientifici di elevata qualità. Immagine di cover realizzata con il supporto di Gemini —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
[mc4wp_form id="5878"]Allarme Ricerca, giovani esclusi dai Programmi Europei
