Le dichiarazioni sulle banche italiane, sul PIL e sul debito pubblico rilasciate stamattina dal governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta e dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, durante l’assemblea annuale dell’ABI, riflettono diverse visioni sull’economia italiana e sulle politiche monetarie della BCE.
Panetta su Salari e Inflazione dei Servizi
Fabio Panetta, membro del Consiglio direttivo della BCE, ha cercato di ridimensionare i timori relativi alla dinamica dell’inflazione dei servizi e dei salari nell’area euro. Ha ricordato che “all’inizio del mese scorso l’Eurotower ha abbassato di 25 punti base i tassi ufficiali, dopo averli mantenuti invariati per nove mesi su livelli elevati”, riflettendo il progressivo calo dell’inflazione e la prospettiva di una sua ulteriore discesa nei prossimi mesi.
Panetta ha evidenziato che i prezzi dei servizi tendono a muoversi in modo diverso da quelli dei beni e che l’inflazione nei servizi ha reagito in ritardo agli shock energetici del passato. Inoltre, ha minimizzato le preoccupazioni sulla crescita dei salari, affermando che l’attuale aumento rappresenta un inevitabile recupero del potere d’acquisto.
Le Sfide per le Banche Italiane
Sulle banche italiane, Panetta ha riconosciuto gli effetti delle restrizioni monetarie della BCE, che hanno indebolito la dinamica del credito in Italia. Ha specificato che “la consistenza dei prestiti alle imprese ha registrato una decisa contrazione, che solo ora si sta attenuando” e che “i finanziamenti alle famiglie hanno anch’essi rallentato bruscamente, fino a ristagnare nell’ultimo anno”.
Panetta ha ribadito l’importanza di mantenere prudenza nella gestione degli accantonamenti per i crediti deteriorati (NPL) e ha avvertito che la contrazione del bilancio dell’Eurosistema potrebbe aumentare il costo di emissione delle obbligazioni bancarie e accentuare la concorrenza nel mercato dei depositi bancari.
Giorgetti: Fiducia nella Crescita del PIL e nel Taglio del Debito
Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha espresso fiducia nella capacità dell’Italia di crescere e di ridurre il debito pubblico senza ricorrere a misure drastiche. Ha affermato che “non serve una manovra lacrime e sangue” per tagliare il debito, ma piuttosto una seria politica di controllo della spesa pubblica e di miglioramento dell’efficienza del prelievo fiscale.
Giorgetti ha inoltre fatto appello alla BCE affinché acceleri la riduzione dei tassi di interesse, sottolineando che un ulteriore restringimento della domanda sarebbe insostenibile per l’economia italiana. Ha confermato la fiducia nel target di crescita del PIL dell’1% per il 2024, fissato dal governo Meloni, affermando che questo obiettivo è ampiamente alla portata dell’Italia.
In sintesi, le visioni contrastanti di Panetta e Giorgetti riflettono le diverse sfide e prospettive economiche per l’Italia, in un contesto di incertezza economica e monetaria.
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