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Aumento delle accise sul diesel, maggiori costi del gasolio e dei servizi di trasporto: ecco la nuova proposta del Governo

Pubblicato il: 10/01/2025

Per reperire i 500 milioni di euro necessari al rinnovo del contratto nel settore del trasporto pubblico locale, l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni sta considerando di intervenire sulle accise sui carburanti. La proposta in esame prevede un aumento sul gasolio, accompagnato da una parallela riduzione sull’accisa della benzina, ma ha già generato reazioni negative da parte delle opposizioni. L’argomento, già fonte di controversie durante la discussione della Manovra, rischia di acuire le polemiche, considerando che il Governo aveva promesso una riduzione delle accise durante la campagna elettorale.

Per raggiungere la cifra di 500 milioni di euro, il Governo sta valutando diverse opzioni fiscali, tra cui un aumento di 1 centesimo al litro sull’accisa del gasolio a partire dal 2025. Secondo La Stampa, questa misura dovrebbe produrre un gettito aggiuntivo di circa 200 milioni nel primo anno di applicazione, accompagnata da una riduzione equivalente dell’accisa sulla benzina.
L’intervento sarebbe parte di una strategia a lungo termine, mirata ad allineare le accise di benzina e diesel entro il 2030, in linea con gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).
Se portato a termine, il piano consentirebbe di generare un incasso annuo di circa 600 milioni di euro, risorse fondamentali per finanziare il rinnovo dei contratti del trasporto pubblico e il miglioramento del parco mezzi italiano. Tuttavia, questa soluzione comporta rischi significativi, con il potenziale di alimentare il malcontento, specie alla luce degli impegni pre-elettorali disattesi.

L’idea dell’esecutivo di incrementare l’accisa sul diesel ha provocato una dura reazione da parte delle forze di opposizione. Marco Grimaldi, vicecapogruppo di Avs alla Camera, ha definito il provvedimento una “tassa iniqua” che penalizza indiscriminatamente tutti i cittadini, sottolineando come Giorgia Meloni avesse promesso di ridurre le accise durante la campagna elettorale.
Francesco Boccia del Pd ha espresso critiche ironiche, evidenziando la contraddizione tra le dichiarazioni passate della Premier e l’attuale proposta, definendola un’ulteriore “menzogna” del Governo, che avrebbe tradito la fiducia degli elettori.
Anche esponenti di Italia Viva si sono pronunciati contro il provvedimento: Davide Faraone ha evidenziato la contraddizione con le promesse fatte, mentre Raffaella Paita ha accusato l’esecutivo di incoerenza. La deputata ha inoltre avvertito che una simile misura potrebbe tradursi in un aumento dei costi dei biglietti, aggravando la situazione dei cittadini, già colpiti dall’inflazione.

Una parte significativa dei mezzi pubblici italiani utilizza ancora gasolio come combustibile e l’incremento delle accise potrebbe determinare un aumento dei costi operativi per le aziende di trasporto. Questo scenario rischia di scaricare i maggiori oneri direttamente sugli utenti, traducendosi in un aumento delle tariffe per corse singole e abbonamenti. Raffaella Paita ha, quindi, sollecitato una riforma strutturale del trasporto pubblico, evitando soluzioni temporanee e inefficaci come l’incremento delle accise.


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