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Autovelox, non puoi più contestare le multe per gli autovelox irregolari: il Ministero dei Trasporti sospende il decreto

Pubblicato il: 31/03/2025

È notizia di questi giorni che il Ministero dei Trasporti ha deciso per la "sospensione" del decreto che riordina la regolamentazione degli autovelox, in quanto necessita di "ulteriori approfondimenti".

Ma cosa prevede il decreto in questione?
Il decreto è composto da sette articoli e da un dettagliato allegato tecnico contenente caratteristiche, requisiti e procedure di omologazione, taratura e verifica di funzionalità dei dispositivi e sistemi per l'accertamento delle violazioni dei limiti massimi di velocità. In particolare, il fulcro delle perplessità dell'emanando provvedimento ruota intorno alle relative disposizioni transitorie, secondo cui "i dispositivi o sistemi approvati secondo quanto previsto dal D.M. del 13 giugno 2017, n. 282, essendo conformi alle disposizioni dell'allegato tecnico, sono da ritenersi omologati d'ufficio".

Cosa significa?
In pratica, tutti gli autovelox approvati dal 13 giugno 2017 in poi sono da ritenersi omologati. E, dunque, possono restare in funzione, perché rispettano già le norme sulla taratura che sono state introdotte quell'anno. Lo scopo era, evidentemente, quello di eliminare il rischio di un gran numero di ricorsi relativi a violazioni dei limiti massimi di velocità ai sensi dell’art. 142 del Codice della strada, violazioni riscontrate da apparati autovelox approvati e, dunque, costruiti secondo le prescrizioni previste, ma non omologati, cioè mai collaudati e verificati nelle tarature di rilevamento.

Sul punto si rammenta che le criticità annesse a tale circostanza sono affiorate a seguito di pronuncia della Corte di Cassazione che, nella sentenza n. 10505 del 2024, ha ribadito come approvazione e omologazione siano da ritenersi procedimenti distinti e che il secondo – essendo indispensabile per garantire il funzionamento corretto dello strumento – costituisce il presupposto ai fini della validità legale delle multe.
Ebbene, il decreto risolveva il punto, riconoscendo come “omologati d’ufficio” tutti gli autovelox approvati dal 13 agosto 2017 in poi, senza ulteriori chiarimenti.

Tuttavia, si è constatato che i sistemi autovelox omologabili d'ufficio per effetto del decreto sono soltanto 12, a fronte di un totale di oltre 100 modelli diversi di rilevatori correntemente utilizzati sul territorio italiano. Di qui il rischio temuto dai Comuni: le multe emesse su segnalazione degli apparecchi approvati prima del 13 agosto 2017, lasciati accesi, sarebbero annullate con effetto dirompente per le rispettive casse.

Criticità sono state evidenziate anche in riferimento al decreto sull'alcolock, varato nei giorni scorsi dal Ministero dei Trasporti. In una nota diramata da Federcarrozzieri – l'Associazione delle autocarrozzerie italiane – si ricorda che i conducenti condannati per guida in stato d'ebbrezza con tasso alcolemico superiore a 0,8 g/l, una volta riottenuta la patente dopo il periodo di sospensione, potranno guidare veicoli a motore solo se su questi sarà stato installato un dispositivo alcolock, il quale impedisca l'avviamento del motore nel caso in cui il tasso alcolemico del guidatore risulti superiore a zero.

Il problema – spiega Federcarrozzieri – è che circa il 22% delle auto circolanti è datato, con un'età superiore ai 19 anni e non si presta tecnicamente ad installare l'alcolock.

Altra criticità, denunciata da Federcarrozzieri, è quella relativa alla formulazione dell'art. 5 del decreto, nel punto in cui si stabilisce che sia il fabbricante ad individuare gli installatori autorizzati al montaggio dei propri dispositivi: "questo significa " – spiega l'Associazione – "che non tutte le autocarrozzerie, seppur in possesso dei requisiti di legge, potranno montare gli alcolock sulle vetture, ma solo quelle indicate dal produttore dell'apparecchio: un limite che da un lato viola le norme sulla concorrenza e dall'altro, riducendo il numero di operatori abilitati, determinerà una alterazione del mercato con conseguente aumento dei costi a carico degli automobilisti".


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