Pubblicato il: 10/07/2025
Perché bastano pochi minuti senza corrente per subire danni importanti
Il problema principale non è soltanto rimanere al buio. Infatti, un’interruzione di breve durata – specie se accompagnata da picchi di tensione – può compromettere il funzionamento di un intero sistema domestico: router bruciati, frigoriferi spenti con conseguente perdita di alimenti, lavatrici bloccate, terminali di pagamento fuori uso. In alcuni casi, un breve blackout può generare un danno economico idoneo a superare quello causato da interruzioni di energia elettriche molto più lunghe.
Rimborso automatico o risarcimento danni? Ecco cosa prevede la normativa
Chi ha subito un disservizio può contare su due forme di tutela previste dalla regolazione Arera (Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente):
- indennizzo automatico: scatta in caso di interruzione prolungata (oltre 4 ore nei centri urbani e oltre 8 nei piccoli comuni). Viene erogato direttamente in bolletta, dunque non è necessario presentare una domanda e parte da 30 euro, aumentando in base alla durata del blackout;
- risarcimento danni materiali: riguarda elettrodomestici guasti, cibo da buttare, dispositivi elettrici danneggiati. In questo caso serve inviare un reclamo scritto al gestore (o al venditore), allegando descrizione dell’accaduto, prove fotografiche, ricevute di spesa o preventivi di riparazione. Se il reclamo non riceve risposta entro i termini (30 o 40 giorni, a seconda del tipo) oppure in caso di responso negativo, si ha diritto a un indennizzo da ritardo che può variare tra 25 e 75 euro.
In caso di problemi, ecco i passaggi consigliati:
- contattare il distributore locale (es. E-Distribuzione, Areti) per segnalare il guasto;
- documentare tutto: fotografie dei danni, scontrini di acquisto, relazioni tecniche;
- inviare un reclamo formale entro 6 mesi, tramite PEC o raccomandata A/R;
- in caso di mancata risposta o rigetto, è possibile rivolgersi al Servizio di Conciliazione Arera oppure a un’associazione per la tutela dei consumatori;
- per danni rilevanti, valutare l’opportunità di un’azione legale, anche collettiva.
Il problema non rappresenta, però, una novità. Già nel 2003, in occasione del blackout nazionale, Arera aveva evidenziato la necessità di investimenti per rendere la rete più solida. Negli anni successivi, nuovi richiami in tal senso sono stati fatti ai vari distributori.
Arera ha avviato monitoraggi specifici nelle aree più colpite e chiesto alle società di rete un piano straordinario di potenziamento infrastrutturale.
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