Pubblicato il: 09/05/2025
La manovra di un anno fa aveva, infatti, istituto il fondo di stanziamento – d'importo pari a euro 250.000,00 – per ciascuno degli anni dal 2024 al 2026, destinato a sostenere i proprietari di animali d'affezione nel pagamento di visite e operazioni chirurgiche veterinarie, nonché nell'acquisto di farmaci veterinari.
Adesso il decreto attuativo ha confermato la possibilità di accedere al contributo per i costi sostenuti dal 1° gennaio 2024 da cittadini e cittadine ultrasessantacinquenni proprietari di cani, gatti e furetti.
Vediamo di seguito, in dettaglio, requisiti e modalità di accesso.
Innanzitutto chiariamo che, per animali di affezione, s'intendono quelli tenuti dall'uomo, per compagnia o senza fini produttivi o alimentari, compresi quelli che svolgono attività utili all'uomo, come il cane per disabili, gli animali da pet-therapy e da riabilitazione.
I proprietari di animali da compagnia identificati e registrati in un'apposita Banca Dati possono presentare domanda per ottenere il bonus, in presenza dei seguenti requisiti:
- aver sostenuto, dal 1° gennaio 2024, spese per visite veterinarie, interventi, analisi di laboratorio e per l’acquisto di medicinali;
- ISEE inferiore a 16.215 euro;
- 65 anni di età (compiuti al momento del sostenimento della spesa oggetto dell’agevolazione).
Ciascuna regione definirà la misura del contributo da assegnare. È obbligatoria la tracciabilità dei pagamenti.
Bisogna agire tempestivamente, dal momento che gli enti erogheranno le cifre in base all’ordine di ricevimento delle richieste.
Ti ricordiamo, infine, che dal 2022 è operativa l’anagrafe online degli animali di affezione. Di cosa si tratta? È un registro digitale che raccoglie informazioni su cani, gatti e altri animali da compagnia. Questo sistema, gestito a livello regionale o nazionale, consente di identificare, in modo univoco, ogni animale attraverso un microchip o un tatuaggio e di associare queste informazioni ai dati del proprietario. L’obiettivo principale è tracciare gli animali, prevenire l’abbandono, favorire il ritrovamento in caso di smarrimento e facilitare la gestione sanitaria e burocratica.
L’anagrafe è regolamentata dalla normativa nazionale e regionale: sono, quindi, presenti sia un registro nazionale, sia singole anagrafi a livello regionale. In entrambi i casi, chiunque può consultare le informazioni associate a un determinato numero di microchip o, nei casi residuali, al tatuaggio (solo gli operatori abilitati, quali ad esempio i veterinari, possono invece inserire e aggiornare le informazioni).
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