Pubblicato il: 05/08/2025
La novità è stata annunciata dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA), che, con la delibera 355/2025/R/rif ha indicato le procedure digitali e le modalità da seguire per l’erogazione del bonus.
La TARI: natura giuridica, presupposto impositivo e soggetti obbligati
La TARI (Tassa sui Rifiuti) è un tributo comunale destinato alla copertura integrale dei costi relativi al servizio di raccolta, smaltimento e trattamento dei rifiuti solidi urbani. Introdotta dall’art. 1, commi 639 e seguenti della L. 27 dicembre 2013, n. 147 (Legge di Stabilità 2014), essa ha sostituito e accorpato i previgenti prelievi correlati alla gestione dei rifiuti, vale a dire la TIA (Tariffa di Igiene Ambientale), la TARSU (Tassa per lo Smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani) e la TARES (Tributo Comunale sui Rifiuti e sui Servizi).
Il presupposto impositivo della TARI è rappresentato dal possesso o dalla detenzione, a qualsiasi titolo, di locali o aree scoperte, suscettibili di produrre rifiuti urbani. Sono, pertanto, soggetti passivi del tributo le persone fisiche e giuridiche che utilizzano immobili a destinazione abitativa, commerciale, direzionale o mista, quali abitazioni, uffici, esercizi commerciali, attività produttive e terreni suscettibili di utilizzo.
Sono escluse dall’obbligo di pagamento le aree scoperte pertinenziali o accessorie a locali tassabili, purché non operative, nonché le parti comuni condominiali che non siano detenute o occupate in via esclusiva da alcuno.
In presenza di contratto di locazione, l’obbligo tributario grava sull’inquilino qualora il contratto abbia durata superiore a sei mesi, anche non continuativi, nel corso dell’anno solare; per i contratti di durata pari o inferiore a tale soglia, l’obbligazione tributaria rimane in capo al proprietario dell’immobile.
Beneficiari e modalità di erogazione
Il beneficio previsto dalla delibera ARERA è rivolto:
- a famiglie con ISEE inferiore a 9.530 euro;
- a famiglie numerose (con almeno quattro figli a carico) con ISEE fino a 20.000 euro.
I dati ISEE saranno incrociati in automatico — tra INPS, Acquirente Unico, ANCI-SGATE, CSEA e gestori del servizio rifiuti — per applicare lo sconto sulla Tari del 2026.
L’applicazione dello sconto sarà automatica e avverrà direttamente in bolletta.
Lo slittamento temporale deriva dal fatto che la TARI viene calcolata nei primi mesi dell’anno successivo a quello considerato dall’ISEE, che invece può essere presentato in qualsiasi momento dell’anno precedente.
Il bonus, che si affianca a quelli già attivi per luce, gas e acqua, punta a rafforzare la tutela delle fasce più fragili della popolazione.
Privacy e tutela dati
ARERA assicura che tutte le informazioni personali saranno trattate nel pieno rispetto del GDPR, con supervisione del Garante per la protezione dei dati. L’Autorità ha, infatti, stabilito specifici obblighi informativi per garantire trasparenza e tracciabilità delle somme erogate.
Impatto e benefici economici stimati
Secondo alcune stime, lo sconto del 25% sulla Tari riguarderà circa 4 milioni di nuclei familiari con ISEE sotto soglia, con una significativa riduzione delle spese per chi è più vulnerabile economicamente.
Secondo i dati raccolti da ARERA, la spesa media annua per la Tari nel 2023 si aggirava sui 311 euro per nucleo familiare tipo (3 persone e 100 mq), con punte fino a quasi 600 euro in alcune città del Sud. Quindi, lo sconto del 25% potrebbe tradursi in risparmi tra i 50 e 150 euro all’anno per famiglia, a seconda del territorio di residenza.
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