Pubblicato il: 12/03/2025
Le notizie di cronaca non di rado fanno riferimento alla presenza di buche stradali, specialmente nei grandi centri urbani dove il traffico è maggiore e il rischio di incidenti è più alto. Ma quando i danni causati dall'asfalto irregolare possono essere risarciti? E in che modo?
Anzitutto gli automobilisti debbono sapere che l'ente che ha in custodia la strada – tipicamente l'amministrazione comunale – deve anche garantirne la pulizia, la sicurezza e la manutenzione, in base a quanto previsto, in tema di responsabilità civile, dall'art. 2051 del c.c..
In primis, colui che abbia patito un danno da buca stradale dovrà avvertire senza indugio le forze dell’ordine, perché ciò servirà a documentare ufficialmente l’evento, creando una prova oggettiva utile a una successiva richiesta di risarcimento. Infatti, il pronto arrivo delle pubbliche autorità contribuirà a rendere incontestabile lo stato della strada comunale al momento del danno. In concreto, il verbale redatto dagli agenti dimostrerà che la buca esisteva ed era pericolosa per la circolazione di veicoli a motore.
Ai fini del risarcimento danni, sarà altresì auspicabile raccogliere le testimonianze di persone presenti al momento dell'incidente, perché potrebbero confermare i fatti e rafforzare – quindi – le richieste risarcitorie.
Inoltre, l'interessato dovrà comunicare l'incidente dovuto alla buca all’ente responsabile e manutentore della strada, mettendolo in mora con una lettera cautelativa. Sarà preferibile allegare i nomi di eventuali testimoni. Ciò servirà a fare una denuncia formale dell'accaduto nei confronti di chi gestisce la strada e ad avviare una possibile richiesta di risarcimento. In particolare con la messa in mora l'automobilista chiederà al custode di assumersi la responsabilità di quanto successo.
Non solo. Se, oltre ai danni al mezzo, il cittadino ha subìto lesioni fisiche (come nel caso di un pedone o ciclista), potrà chiedere il risarcimento anche per il danno alla persona. Attenzione, però: ai fini di quest'ultimo è fondamentale andare subito al pronto soccorso, per ricevere le cure e per ottenere un referto medico che attesti la natura dell'incidente. È importante che il medico indichi esplicitamente che le lesioni sono state causate dall’incidente avvenuto sulla strada.
Al di là delle specifiche circostanze concrete dell'incidente, per provare il danno da buca stradale è illuminante il principio di diritto esposto dalla Cassazione lo scorso anno. Con l’ordinanza n. 18518 della Terza Sezione civile, la Suprema Corte ha affrontato il delicato tema della responsabilità civile, derivante dalla tutela delle strade (ex art. 2051 c.c.), spiegando che – a carico del soggetto danneggiato – sussiste l’onere di provare esclusivamente la derivazione del danno dalla cosa e la custodia della stessa da parte del responsabile, non anche la propria assenza di colpa nel relazionarsi con essa.
In altre parole, il danneggiato deve provare che, se non ci fosse stata la buca, non avrebbe riportato una lesione e non è tenuto a dimostrare che la strada fosse in cattivo stato di manutenzione al momento del sinistro. Da parte sua, l’amministrazione sarà sempre obbligata a dimostrare di aver fatto regolare manutenzione. Al contempo, la giurisprudenza della Cassazione ha altresì spiegato che non è possibile chiedere il risarcimento danni causati da una buca stradale, quando questa era ben segnalata e visibile.
Concludendo, in tema di incidenti causati da buche esistono diverse alternative legali per risolvere la questione, oltre alla via del giudizio. Se la richiesta di risarcimento è fondata e supportata da prove adeguate (ad es. testimonianze, verbali delle forze dell'ordine, referti medici), spiccherà l'opzione della negoziazione assistita, un iter che è in grado di portare a un accordo senza dover necessariamente ricorrere a un processo e ai suoi tempi lunghi.
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