Pubblicato il: 13/04/2025
Le detrazioni fiscali sono riduzioni dell’imposta che il contribuente deve pagare al momento della presentazione della sua dichiarazione dei redditi. Mentre le deduzioni riducono direttamente il reddito imponibile, comportando la dichiarazione di un reddito inferiore, le detrazioni comportano la possibilità di scomputare alcune spese sostenute dal reddito dichiarato. Un esempio di spese detraibili sono quelle sanitarie, o quelle per l’istruzione, per i figli a carico, o ancora quelle sostenute per interventi di ristrutturazione edilizia.
Tuttavia, può capitare di non inserire correttamente tutte le spese nella dichiarazione dei redditi, oppure di non allegare la documentazione necessaria. In tali casi, il contribuente può correre ai ripari effettuando una dichiarazione integrativa.
Secondo quanto previsto dalla normativa fiscale italiana, è possibile presentare una dichiarazione integrativa entro il termine massimo di cinque anni dal termine ordinario di presentazione della dichiarazione originaria.
Ad esempio, se si è dimenticata una detrazione nella dichiarazione dei redditi del 2022 (riferita ai redditi del 2021), il termine ordinario di presentazione era il 30 novembre 2022. Pertanto, sarà possibile presentare una dichiarazione integrativa a favore entro il 31 dicembre 2027.
Questa possibilità è utile per chi, anche a distanza di tempo, si rende conto di aver diritto a un rimborso sugli importi pagati a titolo di imposta sul reddito delle persone fisiche. Ovviamente, nel richiedere la detrazione tardiva, il contribuente dovrà comunque dimostrare la spesa sostenuta allegando tutta la documentazione necessaria, come ad esempio eventuali ricevute, fatture, ecc.).
Le detrazioni recuperabili tardivamente, mediante dichiarazione integrativa, sono numerose.
Tra le più comuni rientrano:
– spese mediche e sanitarie, incluse quelle per visite specialistiche, esami diagnostici, dispositivi medici e farmaci;
– spese scolastiche e universitarie, comprese le rette per scuole paritarie, mensa e corsi universitari;
– spese per attività sportive dei figli, se di età compresa tra 5 e 18 anni;
– spese per la locazione, in presenza dei requisiti previsti (es. studenti universitari fuori sede, lavoratori dipendenti che si trasferiscono per motivi di lavoro);
– spese per ristrutturazioni edilizie e risparmio energetico, che danno diritto a detrazioni del 50% o 65% distribuite in 10 anni;
– interessi passivi su mutui ipotecari per l’acquisto dell’abitazione principale;
– spese veterinarie, entro determinati limiti.
– sontributi previdenziali e assistenziali obbligatori versati per collaboratori domestici (colf e badanti).
Per recuperare una detrazione dimenticata, il contribuente può presentare una dichiarazione integrativa a favore utilizzando il modello Redditi PF (ex Modello Unico), anche se originariamente aveva utilizzato il modello 730. Questo perché il modello 730 non consente l’invio di dichiarazioni integrative a favore.
Va specificato che una spesa non detratta nell’anno fiscale precedente non può semplicemente essere portata in detrazione l’anno successivo, in quanto ciò costituirebbe una dichiarazione infedele. Per detrarre le spese riferite a periodi contributivi antecedenti a quello in corso, il contribuente dovrà ricorrere ad un modello ad hoc, che costituisca appunto una dichiarazione integrativa, postuma, da allegare alla dichiarazione presentata nell’anno in cui è stata sostenuta la spesa detraibile non inserita.
La dichiarazione deve essere presentata tramite CAF o intermediario abilitato, oppure autonomamente attraverso i servizi online dell’Agenzia delle Entrate (utilizzando l’accesso con SPID, CIE o CNS).
Nel modello Redditi PF, bisognerà indicare correttamente i dati già presenti nella dichiarazione originaria e aggiungere quelli omessi, compilando anche il quadro RX, in cui si chiede l’eventuale rimborso o si indica l’importo da riportare nelle dichiarazioni successive.
Recuperare una detrazione fiscale dimenticata è possibile, anche se è necessario agire entro i termini stabiliti e con la documentazione idonea. Questa possibilità costituisce un importante strumento di tutela per il contribuente, che può così evitare di perdere un diritto per una semplice svista o per mancanza di informazione. Un’idea, quindi, potrebbe essere quella di ricontrollare le vecchie dichiarazioni per verificare se ci siano spese trascurate da poter ancora inserire: il fisco, in questo caso, offre una seconda chance.
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