Pubblicato il: 26/02/2025
A partire dal 2025, in materia di successione non sarà più il Fisco a effettuare la liquidazione e a inviare l’avviso di pagamento al contribuente, ma sarà responsabilità dell’erede calcolare l’importo dovuto in base ai beni ereditati e alle specifiche indicazioni contenute nella dichiarazione di successione.
Per facilitare questo processo, è stato inserito un nuovo quadro EF nella dichiarazione di successione, dedicato all’autoliquidazione dell’imposta. Il quadro EF permette di calcolare le imposte dovute, incluse quelle per gli immobili e i diritti reali immobiliari
Tale cambiamento è stato introdotto dal D.Lgs. n. 139/2024, che ha riformato l’imposta sulle successioni e donazioni.
I beni immobili e le imposte correlate
Nel quadro EF della dichiarazione di successione, gli eredi dovranno indicare anche i beni immobili (come terreni e fabbricati) e i diritti reali immobiliari. In questo caso, oltre all’imposta di successione, dovranno essere calcolate altre imposte come:
- imposte ipotecarie e catastali;
- tassa per i servizi ipotecari e catastali;
- imposta di bollo.
Queste imposte servono a coprire i costi legati alle formalità per la trascrizione del certificato di successione e la voltura degli immobili e dei diritti reali immobiliari, ossia il trasferimento ufficiale della proprietà.
Come si paga l’imposta di successione dal 2025?
Dal 2025, gli eredi devono versare l’imposta di successione entro 90 giorni dalla presentazione della dichiarazione. Il pagamento dell’imposta avverrà attraverso un sistema di autoliquidazione che consente una certa flessibilità. Le modalità disponibili per effettuare il pagamento sono quelle di seguito:
- pagamento diretto dal dichiarante: se la dichiarazione è presentata dal contribuente, l’imposta può essere pagata tramite addebito diretto sul proprio conto corrente bancario o postale, presso una delle banche convenzionate con l’Agenzia delle Entrate o Poste Italiane S.p.a.;
- pagamento tramite pubblico ufficiale o intermediario: se la dichiarazione è presentata tramite un professionista o un intermediario abilitato, il pagamento può essere fatto attraverso addebito online sul conto corrente del dichiarante o dell’intermediario, sempre presso una banca convenzionata;
- pagamento tramite l’Agenzia delle Entrate: in alternativa, se la dichiarazione è presentata direttamente all’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate, il pagamento può avvenire in banca, all’ufficio postale o tramite modello F24, disponibile anche online.
Rateizzazione dell’imposta di successione
Se l’imposta da pagare supera i 1.000 euro, è possibile scegliere di rateizzare il pagamento. In questo caso, l’acconto iniziale deve essere almeno pari al 20% dell’imposta totale, e le rate successive possono essere distribuite come segue:
- importi fino a 20.000 euro: si può scegliere di pagare in 8 rate trimestrali;
- importi superiori a 20.000 euro: si può optare per un massimo di 12 rate trimestrali.
Se il pagamento avviene contestualmente alla presentazione della dichiarazione, non è necessario specificare la rateizzazione. Tuttavia, se il pagamento avviene in un momento successivo, bisognerà indicare le modalità di rateizzazione, inserendo il numero di rate e l’importo dell’acconto.
Tempistiche di pagamento e scadenze
Il termine ultimo per il pagamento dell’imposta di successione autoliquidata è fissato a 90 giorni dalla presentazione della dichiarazione. Tuttavia, il contribuente può decidere se pagare contestualmente alla presentazione del modello dichiarativo o in un momento successivo, sempre rispettando il termine di 90 giorni.
In caso di dichiarazione tardiva, ma comunque entro i 90 giorni dal termine di presentazione, sarà possibile effettuare il pagamento entro tale termine. Sarà però necessario indicare, nel quadro EF18ter del modello dichiarativo, il Codice 1 se il pagamento è posticipato, mentre il Codice 2 deve essere indicato se il pagamento è effettuato contestualmente alla dichiarazione.
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