Pubblicato il: 28/02/2025
Tra le novità abbiamo nuovi benefit e gli incrementi tabellari, ossia gli aumenti stabiliti a livello contrattuale sulle retribuzioni base dei lavoratori, ma – anche e soprattutto – l'aumento del Trattamento di Fine Servizio (TFS) e del Trattamento di Fine Rapporto (TFR). Premettiamo che – sebbene tutti e due siano trattamenti economici erogati alla cessazione del servizio – TFS e TFR si distinguono tra loro nei termini seguenti:
- il TFS è il sistema utilizzato per i lavoratori pubblici assunti a tempo indeterminato prima del 1° gennaio 2001, e che rientrano nei regimi previdenziali ex Inpdap. Tale trattamento è stabilito sulla scorta dell’ultima retribuzione annua lorda, moltiplicata per tutti gli anni di servizio;
- il TFR, invece, è il sistema in vigore per i lavoratori pubblici assunti dopo il 2001 (oltre che per quelli che hanno optato per il passaggio al TFR) e si fonda su una quota annuale della retribuzione annua lorda, accantonata nell'ambito di tutta la carriera (con rivalutazione).
- i funzionari, con compiti di responsabilità, gestione e coordinamento, costituiscono il livello più elevato tra i dipendenti delle Funzioni Centrali, e approfitteranno di un incremento TFS fino a 6.204,00 euro e di un aumento TFR fino a 1.861,20 euro;
- gli assistenti, ruoli intermedi di supporto tecnico-amministrativo, beneficeranno – invece – di un incremento del TFS uguale a 5.107,67 euro e di un aumento TFR corrispondente a 1.532,30 euro;
- gli operatori, addetti a mansioni esecutive e con un trattamento più basso, riceveranno un incremento TFS di 4.856,00 euro e un incremento TFR di 1.456,80 euro.
Infine, tra le novità del nuovo contratto vale la pena menzionare l'introduzione – in via sperimentale per gli e su base volontaria per i lavoratori – della settimana corta, con la possibilità di concentrare le 36 ore settimanali in quattro giorni.
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