Pubblicato il: 28/12/2024
Il 23 dicembre 2024, il Consiglio dei Ministri ha approvato definitivamente il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (CCNL) per il comparto delle Funzioni Centrali.
Dopo mesi di trattative, arrivano finalmente le novità che riguardano gli oltre 200.000 dipendenti pubblici, tra cui aumenti salariali, la settimana lavorativa di quattro giorni e nuove opportunità di smart working. Vediamo insieme tutte le principali modifiche.
Aumento medio dello stipendio di 165 euro al mese
Il nuovo contratto porta un aumento medio di 165 euro mensili per i lavoratori pubblici, a seconda delle categorie professionali. Gli aumenti variano tra i 121,4 euro e i 193,9 euro, e si applicano su 13 mensilità. Nel dettaglio:
- per gli operatori è previsto un aumento di 121,4 euro al mese;
- per gli assistenti, l’aumento è di 127,7 euro al mese;
- per i funzionari è di 155,1 euro al mese;
- per le posizioni di alta professionalità è di 193,9 euro al mese.
Questi incrementi corrispondono a un aumento complessivo di stipendio pari al 6% rispetto agli importi precedenti. Sebbene i sindacati avessero richiesto un aumento maggiore, il Governo ha destinato la maggior parte dei fondi all'incremento del salario base, con una piccola percentuale (0,22%) per il salario accessorio.
Inoltre, i lavoratori riceveranno anche un pagamento per gli arretrati, che sono stimati in circa 1.000 euro medi, in quanto l'anticipo sugli aumenti dello scorso anno non copriva l’intero importo. Tuttavia, l'erogazione degli arretrati sarà completata solo dopo l'approvazione finale dell’accordo da parte della Ragioneria Generale, della Corte dei Conti e del Consiglio dei Ministri.
Settimana lavorativa di 4 giorni volontaria
Una delle principali novità di questo rinnovo riguarda la possibilità di passare a una settimana lavorativa di soli quattro giorni, senza alcuna riduzione di stipendio. Questo cambiamento, voluto dalla Confsal-Unsa, consentirà ai dipendenti pubblici di lavorare dal lunedì al giovedì, migliorando così l’equilibrio tra lavoro e vita privata.
Il nuovo contratto prevede che questa opzione sia volontaria e che possa essere negoziata individualmente con l’amministrazione. Chi sceglie di lavorare solo quattro giorni dovrà, comunque, mantenere le 36 ore settimanali previste dal contratto, ma ripartite su meno giorni.
Più opportunità per i passaggi di area e l’avanzamento di carriera
Il nuovo CCNL introduce anche la possibilità di fare carriera, estendendo fino al 30 giugno 2026 la possibilità di fare passaggi tra diverse aree professionali, senza l’obbligo di un titolo di studio superiore. In altre parole, un lavoratore con esperienza e performance positive, ma senza il titolo di studio richiesto, potrà avanzare di livello se ha maturato almeno 10 anni di esperienza nel ruolo attuale.
Smart Working più flessibile
Anche il lavoro da remoto (smart working), subisce delle modifiche significative. Una delle novità più rilevanti è che, per i lavoratori con esigenze particolari, come caregiver o persone con disabilità, sarà possibile ampliare il numero di giornate lavorative da casa.
Inoltre, i lavoratori che svolgono il loro lavoro in modalità agile, cioè da remoto, potranno continuare a ricevere i buoni pasto, come se fossero in ufficio. Questo significa che il buono pasto sarà erogato indipendentemente dalla modalità di lavoro, in quanto le ore lavorate in smart working vengono considerate equivalenti a quelle in presenza.
Novità sulla Age Management
Un altro aspetto importante introdotto dal nuovo contratto riguarda l'Age Management, cioè la gestione delle carriere dei lavoratori più anziani. Le amministrazioni sono chiamate a valorizzare le competenze dei dipendenti più esperti, assicurando che non vengano esclusi dal ciclo lavorativo. Questo può avvenire tramite diverse iniziative, come:
- affiancamento tra lavoratori più giovani e più anziani, per favorire lo scambio di esperienze e competenze;
- maggiore flessibilità nei contratti di lavoro, come l’introduzione di modalità part-time o di smart working;
- attenzione alla salute dei lavoratori e monitoraggio delle condizioni di lavoro;
- riforma dei corsi di formazione per evitare che le competenze diventino obsolete.
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