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Diritto alla disconnessione, il datore di lavoro non può disturbarti fuori dall’orario di lavoro: ecco il nuovo Ddl Sensi

Pubblicato il: 18/01/2025

Il Ddl sul diritto alla disconnessione stabilisce che ogni lavoratore avrà diritto a un periodo di almeno 12 ore di riposo tra un turno e l'altro, senza essere disturbato dal datore di lavoro tramite email, WhatsApp o telefonate. Si tratta di un passo significativo per risolvere una situazione che, fino ad oggi, era regolata solo in modo informale, con accordi individuali tra lavoratore e datore di lavoro.
Il problema principale che il disegno di legge intende affrontare è la difficoltà di separare il lavoro dalla vita privata, una situazione che sta diventando sempre più comune, soprattutto tra i giovani.
Molti dipendenti lamentano la continua invasività delle comunicazioni aziendali fuori dall’orario di lavoro, anche durante le ferie e i giorni festivi. Secondo il senatore Sensi, primo firmatario del decreto, il diritto alla disconnessione non è un attacco alle imprese, ma un modo per rendere il lavoro più produttivo e meno stressante, garantendo un equilibrio sano tra vita professionale e privata.
La motivazione dietro la legge
Numerosi studi confermano che una migliore separazione tra vita privata e lavoro porta a un aumento della produttività e del benessere psicologico dei dipendenti. Ridurre il tempo trascorso in azienda e migliorare la gestione degli orari lavorativi sono fattori che contribuiscono a una maggiore efficienza e salute sul posto di lavoro.
A livello globale, molti Paesi hanno già introdotto modifiche simili, come la settimana lavorativa corta in alcuni Paesi europei o, in Australia, l'adozione del diritto alla disconnessione.
Cosa prevede il disegno di legge
Il Ddl Sensi stabilisce che, una volta terminato l'orario di lavoro, il dipendente non può essere disturbato dal datore di lavoro fino al giorno successivo, garantendo così almeno 12 ore di pausa. Se questa norma non dovesse essere rispettata, i datori di lavoro rischiano sanzioni pecuniarie.
L’obiettivo iniziale è applicare la legge alle aziende con più di 15 dipendenti, una base considerata minima per avviare una discussione più ampia attraverso emendamenti.

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