Pubblicato il: 28/12/2024
Il D. Lgs. 62/2024 ha riformato i criteri e le modalità di accertamento della condizione di disabilità.
Una novità della riforma è, infatti, rappresentata dal procedimento unitario di valutazione di base – affidato all'Inps in via esclusiva a partire dall'anno 2026 e finalizzato alla certificazione della condizione di disabilità – unificato al processo dell’accertamento dell’invalidità civile, della cecità civile, della sordocecità, degli alunni con disabilità e degli elementi utili alla definizione della condizione di non autosufficienza.
La modalità di avvio del procedimento valutativo di base prevede l’invio telematico all’Inps del nuovo certificato medico introduttivo, l’unica procedura per la presentazione dell’istanza, volta all’accertamento della disabilità, che non dovrà essere più completata con l’invio della “domanda amministrativa” da parte del cittadino o degli Enti preposti e abilitati.
Dal 2026 tale novità interesserà tutto il Paese.
Il nuovo certificato medico della disabilità rappresenta una modifica importante rispetto alle modalità precedenti di certificazione. Questo aggiornamento, che mira a semplificare il processo e a garantire una maggiore uniformità, viene rilasciato dai medici specialisti o dai centri accreditati, e contiene informazioni precise sul tipo e sul grado di disabilità del paziente. L'invio del “nuovo certificato medico introduttivo” determinerà la decorrenza della prestazione assistenziale a partire dal primo giorno del mese successivo all'invio del certificato stesso.
Il certificato medico introduttivo potrà essere trasmesso telematicamente all’INPS da:
- medici in servizio presso le aziende sanitarie locali, le aziende ospedaliere, gli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico;
- i centri di diagnosi e cura delle malattie rare;
- medici di medicina generale;
- pediatri di libera scelta;
- specialisti ambulatoriali del Servizio sanitario nazionale;
- medici in quiescenza iscritti all’albo;
- liberi professionisti e medici in servizio presso strutture private accreditate.
Viene ulteriormente specificato nel messaggio INPS n. 4364 del 19/12/2024 che, ai fini dell’invio del certificato medico introduttivo (in attesa dell’adozione del regolamento), dal 1° gennaio 2025:
- i medici attualmente profilati come medici certificatori possono acquisire i nuovi certificati (per i soggetti residenti/domiciliati nei citati territori individuati per le attività di sperimentazione) utilizzando l’attuale autorizzazione (profilo medico certificatore) già in loro possesso;
- al primo tentativo di redazione del certificato medico introduttivo con la nuova modalità, il medico viene automaticamente indirizzato nella pagina “profilo medico” dell’applicativo per la redazione del relativo certificato. Dalla suddetta pagina il medico deve spuntare obbligatoriamente la seguente dichiarazione di responsabilità, rilasciata ai sensi del D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445: “Ai fini di cui all’art. 8 comma 1 secondo periodo e di cui all’art. 8 comma 2 del D. Lgs. 62/2024 dichiaro di aver realizzato il dossier formativo di gruppo della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri relativo al triennio 2023/2025 ovvero di avere in corso la relativa realizzazione. Dichiaro altresì di essere in possesso di firma digitale”;
- la selezione di tale dichiarazione di responsabilità è obbligatoria per l’acquisizione del nuovo certificato medico introduttivo.
Nel comunicato n. 4014 dello scorso 28 novembre, l’INPS ha fatto poi presente che, per tutti i certificati introduttivi redatti fino al 31/12/2024, il medico certificatore deve comunicare al cittadino che, se è residente (e domiciliato) ovvero domiciliato (ovunque sia residente) in una delle suddette 9 province in sperimentazione, la domanda amministrativa andrà presentata all’Istituto previdenziale entro il 31/12/2024. Pertanto, il certificato introduttivo, redatto dal medico certificatore secondo le attuali modalità, sarà utilizzabile, nelle province di Brescia, Trieste, Forlì-Cesena, Firenze, Perugia, Frosinone, Salerno, Catanzaro e Sassari, esclusivamente fino al 31 dicembre 2024.
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