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Fotovoltaico sul tetto, da oggi cambiano le regole, il Comune non può più negarti i permessi: nuova sentenza

Pubblicato il: 07/04/2025

Una recente pronuncia del Consiglio di Stato ha ridefinito le disposizioni in materia di installazione di impianti fotovoltaici in aree soggette a vincoli paesaggistici e urbanistici, stabilendo che i permessi non possono essere negati per motivazioni generiche, potendosi discutere esclusivamente in ordine alle modalità di installazione sugli edifici. Questa decisione segna un punto di svolta per il settore dell’energia rinnovabile.
Il caso in esame riguarda una famiglia residente a Firenze, in via della Querciola, nelle vicinanze di alcune Ville Medicee. Nel 2020 aveva avviato le procedure per dotare la propria abitazione di un impianto fotovoltaico innovativo, ma l’iter amministrativo si era rivelato particolarmente complesso a causa delle restrizioni urbanistiche vigenti. L’edificio si trova, infatti, in un’area identificata – dal regolamento comunale – come “centro storico minore-borgo storico (zona A)”, rientrando quindi in un’area vincolata sotto il profilo paesaggistico.

In un primo momento, la commissione paesaggistica comunale aveva espresso parere favorevole, salve alcune prescrizioni, ma la Soprintendenza aveva successivamente rigettato la richiesta nel marzo 2021, negando l’autorizzazione, ponendo a fondamento della propria determinazione “l’estrema vicinanza dell’edificio al sistema delle ville medicee”. Anche il Comune aveva confermato l’incompatibilità dell’impianto con il contesto, ribadendo il diniego in sede di riesame.
Nonostante il primo rifiuto, i proprietari non si sono arresi e, dopo aver modificato il progetto, hanno presentato una nuova richiesta di autorizzazione a settembre 2021, sostenendo di aver ottemperato alle prescrizioni imposte. Tuttavia, sia la commissione paesaggistica che il Comune di Firenze hanno respinto nuovamente l’istanza, confermando il precedente parere negativo della Soprintendenza. La motivazione principale rimaneva l’impatto visivo dell’impianto fotovoltaico, considerato inconciliabile con l’ambiente circostante.

Nel 2022, il TAR di Firenze ha dato ragione all’amministrazione comunale, respingendo il ricorso della famiglia. Quest’ultima ha quindi deciso di rivolgersi al Consiglio di Stato, che ha riconsiderato l’intera vicenda sotto una prospettiva differente. Secondo la sentenza, l’evoluzione delle necessità energetiche impone di non percepire più gli impianti fotovoltaici come elementi di disturbo visivo in senso assoluto.
I giudici di Palazzo Spada hanno sottolineato che l’attenzione deve essere posta sulla modalità di integrazione dei pannelli fotovoltaici negli edifici e nel contesto paesaggistico, piuttosto che sulla loro mera presenza. La documentazione fotografica prodotta dimostrava, infatti, che la soluzione progettuale adottata riduceva significativamente l’impatto visivo, armonizzandosi con l’ambiente circostante.
Uno degli aspetti cruciali emersi dalla sentenza è la mancanza di un c.d. “dissenso costruttivo” da parte della pubblica amministrazione, ovvero di una motivazione specifica e propositiva rispetto alla soluzione proposta. Il Consiglio di Stato ha chiarito che il diniego assoluto all’installazione del fotovoltaico sul tetto è possibile solo nelle aree dichiarate “non idonee” dalla Regione. In tutti gli altri casi, la compatibilità dei pannelli deve essere valutata singolarmente, senza preclusioni automatiche legate alla localizzazione dell’immobile.


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