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ISEE 2026, cambieranno tutti i meccanismi di calcolo, diventeranno più giusti: nuova proposta del Ministro Salvini

Pubblicato il: 23/09/2025

Mirato a valutare l'accesso a prestazioni sociali agevolate – come borse di studio, sconti sulle tasse universitarie, bonus e sussidi – l'ISEE è quell'indicatore che misura la condizione economica di un nucleo familiare, tenendo conto di redditi, patrimoni e composizione del nucleo stesso. Ebbene, se è vero che oggi tale indicatore numerico ha una struttura ben definita perché si calcola a partire dalla Dsu (Dichiarazione Sostitutiva Unica), è altrettanto vero che – in futuro – il suo meccanismo di calcolo potrebbe cambiare: in un'intervista radiofonica, lo ha spiegato recentemente uno degli esponenti dell'Esecutivo – il Ministro Matteo Salvini – che suggerisce il ricorso a criteri più bilanciati e calibrati sulle effettive condizioni economiche delle famiglie del nostro Paese.

L'esempio concreto proposto dal vicepremier è quello del privato cittadino che, dopo anni di sudati sacrifici economici, ha acquistato una piccola abitazione – magari un bilocale – o quello del correntista che, con complicate operazioni per far quadrare i conti familiari, è riuscito – nel tempo – a mettere da parte qualche risparmio in banca. Per casi come questi, sottolinea il Ministro, non dovrebbe scattare l'automatica esclusione da aiuti, contributi o sussidi pubblici, proprio a causa di un calcolo ISEE che si basa su parametri e algoritmi ormai anacronistici, troppo rigidi e poco aderenti alle quotidiane difficoltà economiche di chi sopporta carovita e indebolimento del potere d'acquisto, oggi tangibili in numerosi casi (aumenti bollette energetiche, spese per generi alimentari ecc.).

Secondo Salvini, il fattore "immobiliare" è dirimente e offre un illuminante spunto interpretativo: chi sceglie di vivere in affitto non sempre ha poche risorse economiche a disposizione e, anzi, preferisce spendere e investire in altre direzioni. In breve, l'affitto non fa rima per forza con difficoltà economiche ma, semmai, rappresenta una scelta frutto di valutazioni individuali, legate ad esempio alla mobilità lavorativa o alla volontà di cambiare spesso località di residenza. Al contempo, chi ha una piccola casa ha magari dovuto "tagliare" le spese per viaggi e comfort ma, per come è impostato oggi il sistema di calcolo ISEE, rischia – comunque – di non aver accesso ai benefici previsti dallo Stato.

Ci sarebbe, insomma, un disallineamento tra requisiti per beneficiare di bonus e agevolazioni e ricchezza "reale" dei cittadini, tanto che anche chi non ha affatto un tenore di vita agiato rischia di essere escluso da benefici che, altrimenti, assicurerebbero una più virtuosa applicazione dei principi di giustizia sociale e un accesso più equo alle risorse disponibili, messe in campo dalle istituzioni anno dopo anno. Il rischio insito nell'ISEE è che, pur fotografando redditi e patrimoni, non riesca sempre a cogliere le reali difficoltà individuali. Così alcuni nuclei, rientrando nelle soglie, possono accumulare più bonus contemporaneamente, mentre altri, magari con problemi economici non ben rappresentati dall'indicatore, restano esclusi dagli aiuti. Questo può generare disparità e ingiustizie, contrarie all'obiettivo di equità sociale per cui l'ISEE è stato pensato.

C'è poi un altro rilevante aspetto da considerare, ossia lo scarto temporale dei dati: l'ISEE misura redditi e patrimoni di due anni prima, non la situazione attuale. Questo può essere un limite all'accertamento dell'effettiva condizione economica delle persone, perché famiglie oggi in difficoltà possono risultare più "ricche" sulla carta e perdere aiuti, mentre chi ha migliorato le proprie condizioni può continuare a beneficiare di agevolazioni non più giustificate. Si pensi, ad esempio, alla coppia con figli che ha perso il lavoro lo scorso anno, ma non può giovarsi degli aiuti pubblici perché l'ISEE 2025 si basa ancora sui redditi del 2023, quando aveva entrate stabili. Ma si pensi anche a quel nucleo che nel 2023 ha dichiarato un reddito basso, ottenendo un ISEE ridotto. Lo scorso anno ha ereditato un immobile o avviato un'attività redditizia, ma questi cambiamenti – alla luce delle regole ISEE odierne – non compaiono nell'indicatore 2025, che – infatti – continua a garantire agevolazioni non più meritate.

Ricapitolando, secondo Salvini, non c'è in gioco una mera questione politica, ma una lungimirante riforma delle regole ISEE ispirata da principi di equità sociale. Ecco perché la possibile esclusione dal computo del valore della prima casa, l'utilizzo di dati reddituali e patrimoniali più recenti, la revisione delle soglie patrimoniali che oggi penalizzano chi possiede piccoli risparmi o un modesto appartamento, come pure la maggiore attenzione a fattori spesso trascurati – come l'instabilità lavorativa, le spese sanitarie ricorrenti, i mutui e gli affitti – sono tutti fattori che andrebbero a comporre il mosaico di un nuovo meccanismo di calcolo ISEE, più dinamico, moderno e tale da evitare esclusioni ingiuste e da indirizzare gli aiuti pubblici a chi ne ha davvero bisogno nel momento presente. In breve, aggiornare i criteri significherebbe – quindi – garantire maggiore giustizia sociale e un accesso più equo alle risorse disponibili e modulate con legge di Bilancio.


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