Pubblicato il: 05/11/2025
Al riguardo si segnala che è riconosciuta una detrazione IRPEF per le spese attinenti alla realizzazione, in edifici già esistenti, di interventi volti all'eliminazione delle barriere architettoniche.
Tali interventi devono avere, però, come oggetto esclusivamente:
- scale;
- rampe;
- ascensori;
- servoscala;
- piattaforme elevatrici.
Le agevolazioni fiscali previste dall’art. 16 bis del T.U.I.R. si concretizzano principalmente in due tipi di detrazioni IRPEF:
- una detrazione del 50% sulle spese sostenute per lavori di ristrutturazione che eliminano barriere architettoniche, con un limite massimo di spesa di 96.000 euro per unità immobiliare;
- una detrazione del 36% per interventi di ristrutturazione ordinaria e straordinaria, fino a un importo massimo di 48.000 euro.
Gli interventi eseguiti devono avere rispettato i requisiti previsti dal regolamento di cui al decreto del Ministro dei Lavori Pubblici 14 giugno 1989, n. 236, che detta le prescrizioni tecniche necessarie a garantire l'accessibilità, l'adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell'eliminazione delle barriere architettoniche. Il rispetto dei requisiti deve risultare da apposita asseverazione rilasciata da tecnici abilitati.
È, inoltre, prevista la possibilità di ottenere mutui agevolati per l’accesso al credito: si tratta del Fondo Plafond Disabili.
Ne possono beneficiare i nuclei familiari di cui fa parte almeno un soggetto disabile ai sensi del citato art. 33 della Legge 104. Il mutuo può essere richiesto sia per l'acquisto di immobili residenziali, preferibilmente abitazioni principali appartenenti alle classi energetiche A, B o C, sia per interventi di ristrutturazione con accrescimento dell’efficienza energetica degli immobili.
In particolare, è possibile ottenere:
- fino a 100mila euro per gli interventi di ristrutturazione volti all’accrescimento dell’efficienza energetica;
- fino a 250mila euro per l’acquisto di immobili residenziali appartenenti alle categorie energetiche predette;
- fino a 350mila euro per interventi congiunti di acquisto e di ristrutturazione con accrescimento dell’efficienza energetica sulla stessa abitazione.
Ma quale procedura occorre seguire per ottenere il finanziamento?
Innanzitutto occorre assicurarsi che la banca scelta aderisca alla convenzione tra l’ABI e la Cassa Depositi e Prestiti. Alla richiesta deve essere allegata la documentazione attestante la condizione di disabilità e la certificazione dello stato di famiglia.
Per quanto riguarda la durata del finanziamento, questo avrà una durata di 10 anni, se il finanziamento è concesso per gli interventi di ristrutturazione con accrescimento dell’efficienza energetica, mentre potrà avere una durata di 20 o 30 anni nel caso di mutuo agevolato, concesso al fine di acquistare un immobile residenziale appartenente a una delle classi energetiche A, B o C, indipendentemente dalla circostanza che sia o meno prevista la relativa ristrutturazione.
Il Plafond casa, inoltre, prevede altre agevolazioni quali, in particolare, l’esenzione dal pagamento di:
- imposta sostitutiva;
- imposta di registro;
- imposta ipotecaria;
- imposta catastale;
- imposta di bollo.
Vai alla Fonte [mc4wp_form id="5878"]