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Legge 104, ti viene riconosciuta anche se soffri di diabete: ecco criteri, requisiti da rispettare e come fare domanda

Pubblicato il: 31/03/2025

Le persone con disabilità beneficiano di una serie di misure poste a presidio della loro condizione svantaggiata. L’obiettivo è quello di mitigare le difficoltà e gli svantaggi derivanti dalle varie patologie da cui sono affetti. La normativa sicuramente più rilevante in materia è costituita dalla legge 104/1992, la quale individua la maggior parte delle agevolazioni a tutela delle persone più fragili. In questo articolo, in particolare, vedremo se il diabete rientra tra le condizioni che consentono di beneficiare di tali agevolazioni.

Chi può usufruire della legge 104?
Le disposizioni della legge 104 si applicano esclusivamente a chi sia affetto da una disabilità riconosciuta, secondo criteri ben precisi.
L’art. 3 della legge 104 stabilisce che è tale chi "presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione".
Se la minorazione riduce in modo rilevante l’autonomia dell’individuo, rendendo indispensabile un’assistenza costante e continuativa, si parla di disabilità grave. Solo in questa circostanza si ha accesso a tutte le misure previste dalla legge, come i permessi lavorativi retribuiti e alcune agevolazioni fiscali.

Il diabete è riconosciuto come disabilità?
Non tutte le persone affette da diabete rientrano automaticamente tra i soggetti tutelati dalla legge 104. Come abbiamo detto, infatti, affinché la patologia possa essere considerata una forma di disabilità, deve determinare una riduzione significativa della capacità di inserirsi nel mondo del lavoro o di condurre una vita indipendente.
In altre parole, non è la diagnosi in sé a garantire il riconoscimento della disabilità, ma le sue conseguenze. Nei casi in cui il diabete abbia causato gravi complicazioni, come neuropatie, perdita della vista dovuta a retinopatia, insufficienza epatica o altre problematiche invalidanti, o ancora se la malattia è in uno stadio avanzato e richiede un trattamento continuo con insulina, oppure se determina una limitazione significativa delle normali attività quotidiane, allora è possibile ottenere il riconoscimento della disabilità.

Quali sono i passaggi per ottenere il riconoscimento?
Per avviare la richiesta di riconoscimento della disabilità, è necessario presentare una documentazione medica dettagliata alla commissione medico-legale dell’ASL, che opera in collaborazione con un rappresentante dell’INPS.
Il primo passo consiste nel richiedere, al proprio medico, un certificato medico introduttivo, ove il professionista dovrà specificare la necessità di valutare la condizione di disabilità del proprio assistito.
Questo documento deve essere inviato all’INPS attraverso i canali telematici disponibili, direttamente dall’interessato o tramite un patronato. L’ente previdenziale, entro 120 giorni, provvede a convocare il richiedente per una visita di accertamento da parte della commissione medico-legale. Se la commissione ritiene che non sussistano i requisiti per il riconoscimento della disabilità, è possibile contestare la decisione davanti a un giudice, il quale nominerà un perito per effettuare una nuova valutazione. In caso di ulteriore rigetto, si può presentare un ricorso entro 30 giorni.

Diabete e invalidità civile: quali sono i criteri?
Oltre alla legge 104, il diabete può dare diritto al riconoscimento dell’invalidità civile, che viene concessa sulla base della riduzione della capacità lavorativa o, nel caso di minori e pensionati, dell’impatto della patologia sulle attività quotidiane.
L’invalidità viene attribuita con percentuali diverse a seconda della gravità del quadro clinico:

  • diabete mellito con complicanze di entità moderata: percentuale di invalidità tra il 41% e il 50%;
  • diabete mellito insulino-dipendente con crisi ipoglicemiche frequenti o alterazioni metaboliche difficili da gestire: percentuale tra il 51% e il 60%;
  • diabete con gravi complicazioni, come nefropatia avanzata o retinopatia proliferante: percentuale tra il 91% e il 100%.

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