Written by 4:40 pm Views: [tptn_views]

Maturità 2026, cambia tutto, solo quattro materie all’orale e bocciatura automatica per chi fa scena muta: ecco le novità

Pubblicato il: 31/10/2025

Con l’approvazione finale del Dl 127 prende vita la Maturità 2026, la nuova versione dell’esame di Stato che segna una svolta nel percorso scolastico italiano. Dopo il via libera del Parlamento, la riforma voluta dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, entrerà in vigore il prossimo giugno e coinvolgerà circa mezzo milione di studenti.

La riforma punta a restituire alla maturità un senso autentico, capace di misurare davvero il percorso e la crescita degli studenti, grazie all’introduzione di alcune modifiche sostanziali: commissioni ridotte, prove orali più mirate, criteri di valutazione semplificati e maggiore attenzione alla formazione dei commissari.

A queste innovazioni si aggiungono interventi strutturali sulla scuola: dal modello tecnologico-professionale “4+2” ai percorsi di sostegno, fino alla revisione della Carta Docente e alla sicurezza nei viaggi d’istruzione. Vediamo, nel dettaglio, cosa cambia e come si trasformerà il più importante esame della carriera scolastica italiana.

Cosa prevede il decreto esame di Maturità 2026: mini commissioni e bonus per il merito

Il nuovo esame di Stato prevede una ristrutturazione completa delle commissioni. Già da giugno 2026 la commissione sarà più snella, composta da cinque persone in totale, con un presidente nominato dal Ministero e un equilibrio tra docenti interni ed esterni. Tutto questo per rendere l’esame più efficiente e garantire valutazioni uniformi in tutto il Paese.

Un’altra novità riguarda il bonus maturità: dal prossimo anno sarà possibile ottenere fino a tre punti aggiuntivi per chi avrà una media pari o superiore a 90, contro i 97 richiesti in passato. Si tratta di una misura che valorizza la continuità nel rendimento e la serietà dell’impegno durante l’intero triennio.

Sul fronte della formazione, invece, il decreto stanzia 3 milioni di euro per il 2026 e 11 milioni per il 2027 destinati ai corsi di aggiornamento per i commissari. L’obiettivo è garantire standard professionali elevati e criteri di valutazione omogenei, riducendo il margine di soggettività che, da anni, caratterizza la prova orale.

Bocciato chi fa scena muta al colloquio orale

Tra i punti più dibattuti della riforma Maturità 2026 c’è la norma che prevede la bocciatura automatica per chi rifiuta di sostenere l’orale o decide di fare “scena muta”. Una decisione chiara, pensata per riportare serietà al colloquio e scoraggiare chi tenta di aggirare la prova.
Il decreto modifica, infatti, alcuni articoli importanti del D.Lgs. 62/2017: per conseguire il diploma sarà necessario partecipare a tutte le prove, comprese le due scritte nazionali e il colloquio. Chi si presenterà ma non risponderà, di fatto, non potrà essere promosso.

Solo quattro materie per la prova orale: addio al colloquio “enciclopedico”

Uno dei cambiamenti più apprezzati dagli studenti riguarda la ridefinizione del colloquio. Dalla maturità 2026 in poi, l’esame orale si concentrerà su quattro materie caratterizzanti, selezionate ogni anno dal Ministero. Non ci sarà più l’obbligo di spaziare su tutto il programma delle singole discipline, né di partire dall’analisi di un documento o di un materiale scelto dalla commissione.

Il nuovo impianto dell’orale mira a rendere la prova più equilibrata e coerente, evitando le differenze di giudizio che, in passato, penalizzavano molti studenti. Negli anni precedenti, infatti, la gestione dell’orale era spesso troppo variabile da scuola a scuola, generando disparità e incertezza tra gli studenti.

La nuova impostazione, invece, concentra l’attenzione su un numero ristretto di materie fondamentali, permettendo una valutazione più approfondita delle competenze specifiche. Le altre discipline non vengono però escluse, ma resteranno valorizzate nel calcolo del credito scolastico triennale, così da mantenere un equilibrio tra la preparazione complessiva e quella specialistica.

Altre novità del decreto Maturità 2026: Carta Docente, formazione scuola-lavoro e viaggi d’istruzione

Il Dl 127 non si limita a ridefinire l’esame, ma interviene su diversi aspetti dell’istruzione. Diventa strutturale, a partire dal 2026/27, la filiera tecnologico-professionale “4+2”: quattro anni di scuola superiore seguiti da due negli ITS Academy. Un modello pensato per favorire il collegamento tra scuola e lavoro e per formare competenze tecniche avanzate. Proseguono anche i percorsi di formazione per i docenti di sostegno, gestiti dall’Indire, prorogati fino alla fine del 2026. Potranno partecipare anche gli insegnanti precari con tre anni di servizio negli ultimi otto, e non più cinque, ampliando così la platea dei candidati.

Per i titoli di specializzazione conseguiti all’estero, la data di chiusura dei procedimenti di riconoscimento viene spostata dal 1° giugno 2024 al 24 aprile 2025, in modo da consentire la regolarizzazione dei ricorsi ancora pendenti.

Ma c’è di più. Il pacchetto Maturità 2026 comprende anche interventi economici e organizzativi che riguardano l’intero sistema scolastico. Sono previsti 240 milioni di euro una tantum per il rinnovo del contratto scuola e ulteriori 15 milioni per estendere la copertura sanitaria integrativa ai supplenti annuali.

Cambia il nome dei Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento (Pcto), che diventano “Formazione scuola-lavoro”. Una modifica terminologica che sottolinea la funzione educativa di queste esperienze e ne rafforza il valore orientativo.

Arriva, inoltre, una regolamentazione più flessibile per i passaggi tra indirizzi di studio: nel biennio gli studenti potranno contare su attività di sostegno dedicate, mentre nel triennio saranno previsti esami integrativi. L’intento è favorire scelte più consapevoli e ridurre l’abbandono scolastico.

Sui viaggi d’istruzione si interviene in modo deciso. Gli appalti per i trasporti dovranno essere assegnati esclusivamente in base al miglior rapporto qualità-prezzo, con un limite del 30 per cento per la parte economica. Una misura che privilegia la sicurezza, l’accessibilità per gli studenti con disabilità e la competenza dei conducenti.

La Carta Docente, infine, viene estesa a più insegnanti precari, ma con regole più rigide sull’uso dei 500 euro annuali. L’acquisto di hardware e software sarà possibile solo alla prima erogazione e, poi, con cadenza quadriennale. Nel paniere dei beni acquistabili entra anche il trasporto di persone, ampliando così la gamma di utilizzi ammessi.


Vai alla Fonte [mc4wp_form id="5878"]
Close