Pubblicato il: 05/05/2025
I dati analizzati da questo nuovo programma potranno appartenere anche a persone non iscritte alle piattaforme di Meta, ma le cui informazioni potrebbero comunque essere incluse nei contenuti pubblicati da altri utenti, ad esempio in un post su Instagram. Tuttavia, come comunicato dal Garante per la Privacy, chiunque – sulla scorta delle tutele di cui all'art. 21 GDPR – potrà rifiutare di concedere l'uso dei propri dati personali. Ogni utente del web – ha spiegato l'Authority – farà bene a informarsi circa le conseguenze e gli effetti di tali attività annunciate da Meta, decidendo in piena autonomia e con consapevolezza, nell'esercizio di un diritto sancito dalla normativa europea sulla privacy. Tale diritto – si precisa – si applica a tutti i servizi che contemplano l'implementazione dell'intelligenza artificiale, compresi ad esempio quelli forniti da OpenAI o Google. Al contempo, il Garante sta collaborando con gli altri paralleli organismi europei, per verificare se le modalità annunciate da Meta siano effettivamente compatibili con i principi e gli standard del GDPR.
Chi intende esercitare questa facoltà dovrà farlo attraverso uno dei tre distinti moduli online (uno per utenti Fb, uno per utenti Instagram e uno per chi non usa servizi Meta), forniti dalla stessa società con sede a Menlo Park in California. Attenzione, però, al ruolo del fattore tempo, perché se l'opposizione:
- sarà effettuata prima dell'avvio del programma di apprendimento, ogni dato personale sarà escluso dall'elaborazione;
- sarà successiva, saranno tutelati soltanto i contenuti pubblicati dopo l'invio della domanda di esclusione, mentre quelli già circolanti sul web potrebbero essere adoperati per l'addestramento dell'IA, senza violazione delle prescrizioni del Regolamento europeo sulla protezione dei dati personali.
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