Pubblicato il: 06/04/2025
Per questo esistono norme in ogni Comune che, in tema di raccolta differenziata, indicano come sbarazzarsi degli scarti negli specifici bidoni o centri di raccolta. Violarle significa esporsi a sanzioni amministrative pecuniarie. Vediamo allora quali sono le regole generali da seguire, per evitare brutte sorprese.
Al di là delle normative di dettaglio contenute nei regolamenti e ordinanze comunali, di riferimento – in materia – sono il Codice dell’ambiente, d. lgs. 152/2006 e l'art. 29 del Codice della strada (dal titolo "Piantagioni e siepi"), secondo cui i rifiuti da giardinaggio prodotti dai privati – in sostanza – sono assimilati agli urbani e vanno gestiti come tali.
Generalmente, gli scarti verdi – ossia materiali biodegradabili o facenti parte della categoria dei rifiuti organici compostabili – devono essere depositati e raccolti in bidoni dedicati (ad es. quelli dell’organico o del verde), oppure possono essere portati nei centri di raccolta comunali, detti anche isole ecologiche o ecocentri. Si tratta di aree attrezzate e gestite dalle amministrazioni locali, in cui i cittadini amanti del giardinaggio possono smaltire correttamente i rifiuti, che non possono essere raccolti nei normali bidoni della raccolta differenziata.
I Comuni possono altresì offrire un servizio di ritiro a domicilio, per i rifiuti da giardinaggio di notevoli dimensioni. In ogni caso, è per legge assolutamente vietato il loro abbandono per strada o nelle aree verdi, oppure bruciarli dopo la manutenzione del giardino (salvo rari casi previsti dalle ordinanze comunali), perché il fuoco può rilasciare sostanze tossiche e gas serra nell’atmosfera.
I vasi in plastica, inoltre, possono essere riciclati se ben puliti, mentre quelli in terracotta vanno depositati nel secco o direttamente in discarica. Mentre la frutta caduta dagli alberi dei giardini può essere smaltita nell'umido. Da notare anche che, quando l'attività di giardinaggio è effettuata da un giardiniere professionista, le regole da applicare sono diverse e qualificano gli scarti come rifiuti speciali, comportando per il professionista l'obbligo di smaltirli secondo regole specifiche.
Tutte queste norme hanno in comune la finalità di favorire il compostaggio e il corretto smaltimento, evitando inquinamento e spreco di materiali che potrebbero essere riutilizzati in modo ecologico, per un'economia più sostenibile.
Le multe per chi non rispetta le regole sono variabili, perché si parte da alcune decine di euro fino ad arrivare, nelle situazioni più gravi – come ad es. nell'ipotesi di abbandono di rifiuti su suolo pubblico con potenziale rischio o intralcio – a importi superiori a 600 euro. Anche sul piano sanzionatorio, ogni ente locale ha le proprie regole e il cittadino farà bene – quindi – a consultare cosa prevede il regolamento comunale, per evitare brutte sorprese.
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