Pubblicato il: 06/08/2025
Nell’immaginario comune, chi guida piano è considerato prudente, attento e persino più civile degli altri. Ma la strada non è un posto per eccessi, nemmeno di lentezza. Procedere troppo lentamente, soprattutto senza giustificazioni valide, può creare situazioni di reale pericolo per sé stessi e per gli altri.
Immagina una macchina che viaggia a 30 km/h in una superstrada o, peggio ancora, in autostrada. Gli altri conducenti saranno costretti a rallentare bruscamente, cambiare corsia all’ultimo momento o eseguire sorpassi pericolosi. In queste condizioni, la guida lenta diventa una trappola, perché crea imprevisti, confonde chi segue e aumenta drasticamente il rischio di incidenti.
Non è una questione di umore o di fastidio per gli automobilisti più impazienti. È una questione di sicurezza e di fluidità del traffico. Un’auto che ostacola la marcia degli altri veicoli rallenta lo smaltimento del traffico, causa ingorghi e mette tutti a rischio. Per questo, il Codice della Strada non solo raccomanda, ma impone il rispetto di una velocità adeguata alle condizioni generali.
Cosa dice la legge: l’articolo 141 del Codice della Strada punisce chi va troppo piano
L’ art. 141 del Codice della strada non si limita a parlare dei limiti massimi di velocità. Al comma 6 specifica che “il conducente non deve circolare a velocità talmente ridotta da costituire intralcio o pericolo per il normale flusso della circolazione”.
Questo significa che la lentezza può essere considerata una condotta illecita, soggetta a sanzione amministrativa. La multa va da 42 a 173 euro, cifra che può sembrare modesta rispetto a quelle previste per l’eccesso di velocità, ma che diventa solo il primo problema se la tua guida provoca un incidente.
Infatti, se la tua marcia troppo lenta causa un sinistro stradale, puoi essere chiamato a risarcire i danni o addirittura subire la rivalsa dell’assicurazione, che potrebbe rifiutarsi di coprire l'intero danno se dimostra che la tua condotta ha contribuito in modo determinante all'incidente.
Inoltre, l’articolo 141 del Codice della strada obbliga ogni conducente ad adattare la velocità in base a:
- tipo di strada (urbana, extraurbana, autostrada);
- condizioni del traffico;
- stato del manto stradale (buche, ghiaccio, pioggia);
- condizioni atmosferiche;
- visibilità.
Questo vuol dire che non esiste un’unica velocità corretta, ma la velocità stessa va adeguata al contesto. In alcuni casi, andare piano può essere corretto (ad esempio in caso di nebbia fitta) ma, in altri, procedere troppo lentamente può costarti caro.
I limiti minimi esistono e vanno rispettati: ecco quali non puoi mai ignorare
In Italia non esiste un limite minimo universale su tutte le strade, ma ci sono casi specifici in cui è obbligatorio rispettarlo. A volte sono indicati da cartelli, altre volte sono imposti dalla conformazione della strada, come accade sulle autostrade a tre corsie.
Ecco i limiti minimi da non ignorare mai:
- corsia centrale in autostrada: velocità minima 60 km/h;
- corsia di sinistra (sorpasso): velocità minima 90 km/h;
- corsia di destra: nessun limite minimo fisso, ma si applica il principio generale dell’art. 141 del Codice della Strada.
Questi limiti non sono facoltativi. Se percorri la corsia centrale a 50 km/h, senza alcun motivo tecnico o di emergenza, stai violando il Codice. Se poi lo fai sulla corsia di sorpasso, il rischio di sanzione è ancora maggiore.
Inoltre, in presenza del cartello blu rotondo con il numero bianco, che indica la velocità minima obbligatoria, è obbligatorio superare quel valore, altrimenti si è passibili di multa. E questo vale sia per le auto, sia per i mezzi pesanti.
Quando andare piano è lecito
Guidare lentamente non è di per sé un illecito. Dipende tutto dalle motivazioni. Se stai guidando su una strada dissestata, in presenza di forti piogge, nebbia fitta, o se trasporti un carico delicato, una marcia più prudente è giustificata. Lo stesso vale per veicoli agricoli, veicoli d’emergenza, mezzi speciali o conducenti in difficoltà fisica o meccanica.
Tuttavia, la prudenza non deve diventare un alibi per procedere a passo d’uomo su tratti ad alta percorrenza. Non sei libero di scegliere la tua andatura in modo arbitrario: la tua velocità deve sempre tener conto degli altri utenti della strada, soprattutto in contesti ad alta velocità o con traffico intenso.
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