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Multa sulle strisce blu, puoi contestarla in alcuni casi e annullare la sanzione: ecco quando e come fare

Pubblicato il: 17/03/2025

Uno dei principali problemi che gli automobilisti italiani sono costretti ad affrontare quotidianamente è trovare un posto auto. Nelle città italiane, parcheggiare la propria vettura è spesso una questione di grande fortuna e – soprattutto – di una buona dose di pazienza, a causa di strade congestionate e spazi di sosta che sembrano sempre insufficienti. In questo scenario, le aree delimitate dalle strisce blu dovrebbero rappresentare una soluzione efficace per regolare la sosta, ma in molte occasioni si rivelano una fonte di complicazioni. Non solo il costo del parcheggio può risultare eccessivamente oneroso per gli automobilisti, ma il rischio di sanzioni per presunte irregolarità è sempre dietro l’angolo.
Non tutte le sanzioni, però, sono legittime. In diversi casi, le irregolarità non dipendono dagli automobilisti, bensì da errori nella segnaletica orizzontale: spazi troppo stretti, strisce mal tracciate o posizionate in modo errato possono rendere impossibile un parcheggio corretto. Di fronte a queste situazioni, i cittadini possono non solo segnalare l’anomalia al Comune, ma anche contestare eventuali contravvenzioni.

Le regole per una sosta corretta
Indipendentemente dalla tipologia di strisce presenti sull’asfalto – blu, bianche o gialle – il Codice della strada sancisce alcuni criteri fondamentali per un parcheggio corretto. In particolare, ai sensi dell’art. 157 del Codice della strada, comma 2: “Salvo diversa segnalazione, ovvero nel caso previsto dal comma 4, in caso di fermata o di sosta il veicolo deve essere collocato il più vicino possibile al margine destro della carreggiata, parallelamente ad esso e secondo il senso di marcia. Qualora non esista marciapiede rialzato, deve essere lasciato uno spazio sufficiente per il transito dei pedoni, comunque non inferiore ad un metro. Durante la sosta, il veicolo deve avere il motore spento”.
Il comma 4, invece, dispone: “Nelle strade urbane a senso unico di marcia la sosta è consentita anche lungo il margine sinistro della carreggiata, purché rimanga spazio sufficiente al transito almeno di una fila di veicoli e comunque non inferiore a tre metri di larghezza”.
Quando la segnaletica orizzontale è assente, è fondamentale attenersi a queste indicazioni e ai cartelli verticali che regolano la sosta. La presenza delle strisce dovrebbe semplificare il compito dell’automobilista, fornendo un perimetro ben definito in cui posizionare il veicolo. Tuttavia, se il tracciato non rispetta le normative, il conducente potrebbe trovarsi involontariamente in una situazione di irregolarità. Ad esempio, un’auto che occupa correttamente lo spazio assegnato non può essere sanzionata se le strisce sono state disegnate in modo errato, ad esempio troppo vicine alle strisce pedonali.

Quando la segnaletica non è adeguata
Uno degli aspetti più controversi riguarda le dimensioni degli stalli. Secondo la normativa vigente, contenuta nel D.P.R. 495/1992, un parcheggio dovrebbe misurare almeno 4,5 metri di lunghezza per 2,3 metri di larghezza. Questi parametri, tuttavia, sono rimasti invariati nonostante l’evoluzione delle dimensioni delle automobili. Alcuni Comuni, per ovviare al problema, adottano misure più ampie, mentre in altri casi gli spazi risultano inferiori agli standard minimi, rendendo impossibile un parcheggio corretto.
Se il veicolo non può rientrare completamente entro le strisce a causa di un errore di progettazione, è consigliabile inoltrare una segnalazione alle autorità competenti e impugnare eventuali sanzioni.
Lo stesso vale per le strisce eccessivamente sbiadite: se non sono più visibili e non vi è segnaletica verticale a chiarire la regolamentazione della sosta, la sanzione può essere annullata. Tuttavia, se le regole generali del Codice della strada non vengono rispettate, la sanzione rimane valida.


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