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Multe in spiaggia, ecco i comportamenti vietati che rischiano di costarti caro: l’elenco di tutte le sanzioni possibili

Pubblicato il: 07/08/2025

Se pensi che in spiaggia sia tutto permesso perché sei in vacanza, ti sbagli di grosso. Giocare a pallone o a pallavolo in zone non autorizzate è una delle infrazioni più comuni e più multate. In molti comuni balneari, esistono ordinanze stagionali che vietano espressamente questi giochi fuori da aree dedicate, proprio per evitare incidenti tra bagnanti, lanci imprecisi, pallonate in faccia e litigi tra famiglie. Le sanzioni possono arrivare fino a 500 euro.
Ma non finisce qui. Anche la musica ad alto volume e i giochi rumorosi possono comportare una multa, soprattutto nelle ore più calde della giornata, quelle dedicate al riposo. Se l’eccesso di rumore raggiunge una "pluralità indeterminata di persone", si può incorrere nel reato di disturbo della quiete pubblica, previsto dall’art. 659 del c.p., che può anche comportare una denuncia, oltre alla sanzione pecuniaria.
Infine, attenzione agli sport pericolosi: praticare surf, kitesurf o windsurf fuori dalle aree consentite può mettere a rischio l’incolumità di altri bagnanti. Alcuni comuni, soprattutto nelle spiagge più affollate, vietano totalmente queste attività se non c’è una separazione fisica dalla zona di balneazione.
Cani, falò, fumo e barbecue: se non conosci le regole, paghi
Molti amanti degli animali si imbattono ogni estate nella stessa domanda: posso portare il cane in spiaggia? La risposta dipende dal Comune. Le ordinanze locali possono vietare totalmente o parzialmente l’accesso agli animali domestici, soprattutto nelle spiagge libere. Se non sono presenti segnali di divieto, è comunque obbligatorio tenere il cane al guinzaglio, raccogliere i bisogni e non arrecare disturbo. In caso contrario, la multa può variare da 50 a 500 euro, a seconda della gravità e delle norme locali.
Un altro errore frequente è quello di accendere un barbecue sulla sabbia o, peggio ancora, un falò notturno, magari per una festa tra amici. Questi gesti, apparentemente romantici o conviviali, sono vietati quasi ovunque per motivi di sicurezza, rischio incendi e inquinamento ambientale.
Non da meno è la stretta sul fumo: moltissime spiagge italiane, da nord a sud, hanno deciso di vietare completamente le sigarette, sia tradizionali che elettroniche.
Ombrelloni lasciati per prenotare il posto, rifiuti abbandonati e droni: ecco cosa non devi mai fare
Chi è solito piantare l’ombrellone all’alba per tenersi il posto farebbe bene a cambiare abitudini. Lasciare teli, sedie, ombrelloni o altri oggetti in spiaggia durante la notte o quando si è assenti è considerato un abuso del suolo pubblico. La spiaggia, infatti, è di tutti e nessuno ha il diritto di occuparne una porzione in modo esclusivo.
Ancora più grave è l’occupazione della battigia, ossia della striscia di sabbia immediatamente vicina al mare. Questa zona deve restare sempre libera, per permettere il passaggio delle persone, degli eventuali mezzi di soccorso e l’accesso pubblico al mare
Chi ama la tecnologia e usa droni per fare riprese panoramiche deve stare molto attento. In spiaggia, i droni possono violare la privacy dei bagnanti e interferire con le attività di soccorso. In alcune regioni, come la Sardegna, servono permessi specifici anche solo per il sorvolo.
E poi c’è il grande classico: lasciare rifiuti sulla sabbia. Bottiglie, mozziconi, plastica, resti di cibo: qualsiasi abbandono di spazzatura è punito dalla legge ambientale italiana.
Conchiglie, sabbia e stelle marine: il souvenir più caro che tu possa portare a casa
Sembra incredibile, ma raccogliere conchiglie, sassolini o sabbia dalla spiaggia è vietato dalla legge. Anche se lo fai in buona fede, pensando di portarti a casa un ricordo delle vacanze, stai in realtà asportando materiale appartenente al demanio pubblico.
La stessa attenzione deve essere rivolta alla pesca amatoriale, spesso praticata senza sapere che alcune specie marine sono protette dalla legge. Stelle marine, cavallucci, ricci di mare, crostacei e pesci in via di estinzione non possono essere catturati, nemmeno per gioco. La raccolta abusiva è considerata reato, con sanzioni sia amministrative che penali, soprattutto nelle aree marine protette o nei parchi naturali.


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