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Novità carta del Docente 2025, in arrivo anche per precari con contratto a tempo determinato: potrebbe cambiare la cifra

Pubblicato il: 01/01/2025

Frutto di un'iniziativa del Ministero dell'Istruzione, la Carta del Docente è uno strumento che, da alcuni anni, favorisce formazione e aggiornamento professionale degli insegnanti, in ogni anno scolastico. Grazie ad essa, infatti, i prof possono acquistare libri, riviste, contenuti digitali, ingressi nei musei oppure biglietti per eventi culturali, mostre, teatro e cinema e possono essere agevolati nell'iscrizione a corsi di laurea e master universitari e a corsi di aggiornamento delle competenze professionali, svolti da enti accreditati dallo stesso Ministero. Inoltre il bonus è spendibile sia nei negozi tradizionali che negli store online. In ogni caso, le iniziative formative dovranno essere coerenti con le attività di cui al Piano Triennale dell’Offerta Formativa delle scuole e al Piano Nazionale di Formazione.

L’art. 15 del D.L. n. 69 del 2023 – il c.d. decreto salva-infrazioni – ha potenziato la Carta del Docente perché, oltre all'applicazione agli insegnanti di ruolo, per lo stesso anno ne è stato allargato l'utilizzo anche ai professori con contratto di supplenza annuale su posto vacante e disponibile. La ratio dell'estensione evidentemente sta nel favorire maggiormente la qualità dell'istruzione pubblica, un essenziale servizio formativo per le giovani generazioni.

Ebbene, se in precedenza la Carta non era stata confermata ai docenti precari per l'anno scolastico 2024/2025, con la fresca approvazione della manovra anche il personale non di ruolo potrà beneficiare ancora di questo utile strumento, del valore annuo massimo fino a 500 euro a persona. Lo prevede, infatti, l'art. 85 della legge di Bilancio 2025, recentemente approvata in modo definitivo a Palazzo Madama. Da notare che l'estensione diventa strutturale, non essendo più semplicemente oggetto di proroga.

Il motivo di questa novità non è squisitamente politico, ma giuridico. Infatti si applica quanto indicato in una sentenza della Corte di giustizia UE che, pochi anni fa, nell'ambito di una causa giunta alla sua attenzione, ebbe modo di sottolineare la necessità di adeguare l’ordinamento italiano alle regole comunitarie, in tema di parità di trattamento tra lavoratori a tempo determinato e indeterminato: ossia, per quanto qui interessa, docenti di ruolo e supplenti.

Non solo. Coerentemente, la manovra dispone altresì un aumento delle risorse destinate alla Carta del Docente, con una modifica dell’art. 1, comma 123, della L. n. 107 del 2015. Infatti il fondo ad hoc, dapprima pari a circa a 335,9 milioni di euro, nel 2025 sarà innalzato di 60 milioni di euro all'anno. Come è facile intuire, l'incremento è mirato a sostenere l’allargamento dello strumento formativo ai docenti con contratto di supplenza annuale, garantendo l’equiparazione con i prof di ruolo voluta dalla Corte di Giustizia UE.

Un'altra significativa novità in materia attiene all'ammontare annuale spendibile dal beneficiario. Nella manovra 2025 – invece del riferimento fisso alla cifra nominale pari a euro 500 annui per ogni anno scolastico – si indica, infatti, che la stessa potrà toccare un ammontare massimo fino ad euro 500.

Di fatto, quindi, la Carta del Docente viene estesa ma anche rimodulata perché, con specifico decreto, sarà il Ministero dell’Istruzione – di concerto con il Ministero dell’Economia – ad indicare sia i criteri e le modalità di assegnazione del bonus che, annualmente, l'importo nominale della stessa, sulla scorta del numero dei docenti destinatari e delle risorse effettivamente disponibili. In termini pratici, ciò vuol dire che l'importo della Carta non sarà più fissato, a priori, in 500 euro, ma sarà indicato anno dopo anno con decreto ministeriale ed entro la soglia di 500 euro. Chiaramente la volontà è quella di tener conto dell'aumento dei beneficiari e di contemperare tale aumento con i fondi previsti.

Infine, per assicurare trasparenza e controllo sull’utilizzo degli stanziamenti in materia, ogni anno il Ministero dell'Istruzione trasmetterà al Ministero dell’Economia una relazione sul monitoraggio dell’utilizzo della Carta.


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