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Novità sull’accertamento della disabilità, ecco le nuove patologie introdotte e le province aggiunte: circolare INPS

Pubblicato il: 08/03/2025

Il Decreto Legislativo 3 maggio 2024, n. 62, attuando la legge delega 22 dicembre 2021, n. 227, ha riformato l'accertamento della disabilità.
Con la riforma è stata introdotta la “valutazione di base”, ovvero un procedimento unitario e multidisciplinare volto ad accertare la condizione di disabilità e l’intensità dei sostegni necessari.

Dal 1° gennaio 2026 la valutazione di base:

  • verrà affidata in via esclusiva all’INPS;
  • si svolgerà in un’unica visita collegiale;
  • si baserà sull’utilizzo delle classificazioni internazionali adottate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Il procedimento prevede che, nel corso dello svolgimento della visita collegiale, sia sottoposto il questionario WHODAS, acronimo che sta per “WHO Disability Assessment Schedule.
Si tratta di un questionario psicometrico sulla disabilità autopercepita, basato sulla Classificazione Internazionale del funzionamento, della disabilità e della salute (ICF), che misura la salute e la condizione di disabilità.
Il questionario rileva il livello di funzionamento, negli ultimi trenta giorni e indipendentemente dalla condizione contingente di salute, in sei domini: attività cognitive, mobilità, cura di sé, relazioni interpersonali, attività della vita quotidiana, partecipazione.

La valutazione di base, relativa all’eventuale riconoscimento della condizione di disabilità, concerne anche l’accertamento delle seguenti condizioni e fattispecie:
• accertamento dell’invalidità civile, cecità civile, sordità civile, sordocecità;
• disabilità in età evolutiva al fine dell’inclusione scolastica;
• disabilità al fine dell’applicazione della cosiddetta disciplina lavoristica sul collocamento obbligatorio;
• presupposti per la concessione di assistenza protesica, sanitaria e riabilitativa, prevista dai livelli essenziali di assistenza sanitaria;
• individuazione degli elementi per la definizione della condizione di non autosufficienza nonché di disabilità gravissima;
• presupposti per l’accesso ad agevolazioni fiscali o relative alla mobilità.

La riforma, in origine, ha previsto una fase di sperimentazione per l'anno 2025 in 9 province: Brescia, Catanzaro, Firenze, Forlì-Cesena, Frosinone, Perugia, Salerno, Sassari e Trieste. Questa sperimentazione è stata inoltre limitata alle seguenti patologie: disturbi dello spettro autistico, diabete di tipo 2 e sclerosi multipla.


Successivamente il legislatore, con il decreto-legge 27 dicembre 2024, n. 202, convertito con modificazioni dalla legge 21 febbraio 2025, n. 15, ha apportato le seguenti ulteriori modifiche:
estensione della sperimentazione: la sperimentazione è stata estesa alle province di Alessandria, Lecce, Genova, Isernia, Macerata, Matera, Palermo, Teramo, Vicenza, Provincia Autonoma di Trento e Aosta. Il numero complessivo delle province coinvolte è stato portato così a 20. In queste 11 province, però, la sperimentazione del nuovo sistema inizierà dal 30 settembre 2025;
ampliamento delle patologie coinvolte: sono state incluse nella sperimentazione anche le disabilità connesse ad artrite reumatoide, cardiopatie, broncopatie e malattie oncologiche;
proroga dell'entrata in vigore della riforma: l'entrata in vigore della riforma è stata posticipata dal 1° gennaio 2026 al 1° gennaio 2027, estendendo la fase di sperimentazione fino al 31 dicembre 2026.
Si ricorda che il procedimento valutativo di base, che sarà avviato a regime appunto dal 2027 e affidato all’INPS, comincia con la trasmissione telematica all’Istituto del nuovo certificato medico introduttivo. Tale certificato rappresenterà l’unica procedura per la presentazione della domanda per l’accertamento della disabilità. Dal 1° gennaio 2025, e dal 30 settembre per le nuove 11 province coinvolte, l’avvio del procedimento per l’accertamento della condizione di disabilità dovrà, pertanto, già avvenire unicamente tramite il nuovo certificato medico introduttivo.
Per quanto riguarda l'elaborazione del progetto di vita individuale personalizzato e partecipato, il diritto a richiedere tale progetto è riconosciuto anche a coloro che possiedono una certificazione ai sensi della legge n. 104 del 1992, rilasciata prima del 1° gennaio 2027, senza necessità di effettuare la valutazione di base.

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