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Nuova sanatoria fiscale 2025, potrai saldare i debiti fiscali in modo agevolato: in arrivo la rottamazione quinquies

Pubblicato il: 13/04/2025

Le misure note come "rottamazione" sono state introdotte dal legislatore nel corso del tempo, per favorire la pace fiscale e la composizione dei rapporti tra l'Agenzia delle Entrate e i contribuenti. Queste iniziative, dette anche "definizioni agevolate", mirano al duplice obiettivo di consentire allo Stato di recuperare crediti in sospeso e di permettere ai contribuenti inadempienti di regolarizzare la propria posizione fiscale, attraverso il pagamento dei pregressi debiti iscritti a ruolo, beneficiando di condizioni vantaggiose.

Ebbene, proprio su questo tema, potrebbe essere presto realtà la rottamazione quinquies perché – in questi giorni – è all'esame di palazzo Madama un disegno di legge che, nel 2025, ambisce a introdurre una nuova nuova finestra di regolarizzazione della posizione fiscale dei cittadini, già gravati dal carovita e dalla variabile inflazione. La rottamazione consisterebbe nella cancellazione di sanzioni, interessi o aggio, andando ad alleggerire il carico complessivo. Dopo la rottamazione quater, per la quale è stata decisa una proroga al 30 aprile prossimo, l'Esecutivo starebbe perciò valutando una nuova iniziativa dello stesso tenore.

Si tratta di una sorta di dietrofront perché, dopo l’esclusione della misura dal decreto Milleproroghe, il Governo aveva deciso di garantire soltanto una proroga alla rottamazione quater. Ora, gli ultimi aggiornamenti sull'esame al Senato del ddl indicano come nient'affatto remota la possibilità di un'altra definizione agevolata.

In particolare potrebbe estendersi il perimetro della sanatoria, andando a includere anche i debiti che scaturiscono da ingiunzioni fiscali – e non da cartelle esattoriali – emesse da Regioni, Province, Comuni e Città metropolitane. La differenza sostanziale è che la cartella è utilizzata da Agenzia delle Entrate-Riscossione per la riscossione coattiva di crediti su mandato di enti creditori nazionali – come ad es. Agenzia delle Entrate o Inps – mentre l'ingiunzione fiscale è lo strumento usato da enti locali o dai loro concessionari della riscossione, per recuperare tributi e altre entrate locali.

In altre parole, il ddl – oltre a disporre la possibilità di estinguere i carichi maturati tra il primo gennaio 2000 e il 31 dicembre 2023 – vuole allargarsi anche ai tributi come IMU e TARI, multe stradali e bollo auto. Come accennato, la misura sarebbe introdotta sulla scia dell'anteriore rottamazione quater, che ha riguardato le cartelle risalenti al periodo dal primo gennaio 2000 al 30 giugno 2022.

Nel nuovo ddl, mirato alla pace fiscale e a superare le pendenze tributarie, c'è poi una significativa differenza in merito all'effettivo accesso alla nuova definizione agevolata, inquadrabile nei termini seguenti:

  • per le ingiunzioni fiscali, l'agevolazione della rottamazione quinquies sarà legata all'effettiva adesione dell’ente territoriale creditore. Con approvazione di specifica delibera, quest'ultimo renderà nota l'adesione al meccanismo e il contribuente potrà così fare domanda di accesso alla definizione agevolata. Ogni amministrazione territoriale dovrà dettagliare le modalità di adesione e il numero massimo di rate, ma anche chiarire se l'accoglimento della richiesta di adesione è condizionato alla rinuncia a eventuali giudizi pendenti;
  • in riferimento ai crediti affidati agli uffici della Riscossione, che siano oggetto di cartelle esattoriali, il contribuente potrà – invece – avvalersi della rottamazione quinquies, al di là di una specifica iniziativa dell’ente titolare del credito.
Pur con l'accennato alleggerimento del carico complessivo, oltre alle somme da versare a titolo di capitale, saranno comunque da pagare i costi per le procedure esecutive, gli oneri di notifica e gli interessi da dilazione in caso di pagamento rateale. Al momento la rottamazione quinquies è inclusa in un ddl, per cui si attende la pubblicazione definitiva in Gazzetta Ufficiale. Il suo meccanismo non sarà diverso dalle anteriori sanatorie delle pendenze con il Fisco, per cui il contribuente potrà saldare il proprio debito – in una sola soluzione o a rate – senza dover corrispondere la complessiva somma, altrimenti richiesta.

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