Pubblicato il: 12/07/2025
Chi può accedere e quali vantaggi prevede
La misura si rivolge a circa 2,2 milioni di titolari di partita IVA soggetti agli Indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA), che non avevano beneficiato della precedente finestra. La proposta prevede due strade differenti:
- chi usufruirà del concordato per il biennio 2025-2026 potrà regolarizzare le dichiarazioni dal 2019 al 2023;
- chi ha già aderito al concordato per il periodo 2024-2025 potrà mettersi in regola solo per l’anno 2023.
- 10% per chi ha un punteggio ISA pari o superiore a 8;
- 12% per punteggi tra 6 e 8;
- 15% per punteggi inferiori a 6.
Perché il Governo punta sul ravvedimento
La misura nasce dalla necessità di stimolare l’adesione al concordato, visto che il primo tentativo ha prodotto risultati modesti: su circa 4 milioni di potenziali beneficiari, hanno aderito meno di 600mila e solo 190mila tra coloro con punteggi ISA più bassi.
Con questa nuova apertura, l’esecutivo mira a coinvolgere una fetta più ampia di contribuenti, incentivandoli a regolarizzare spontaneamente la propria posizione fiscale in cambio di condizioni più vantaggiose.
Le critiche dell’opposizione
L’opposizione però, in particolare il Partito Democratico, ha sollevato vari dubbi sull’eticità del provvedimento, accusando la maggioranza di voler costruire un “condono mascherato”, finalizzato a ottenere consenso politico, sacrificando l’equità del sistema fiscale e penalizzando chi ha sempre adempiuto correttamente agli obblighi tributari.
Il timore è che misure come questa creino una percezione di disparità di trattamento e favoriscano la cultura dell’impunità fiscale.
Altre novità fiscali in arrivo
Il ravvedimento speciale è solo una delle misure contenute nel pacchetto di modifiche al Decreto Fiscale. Tra gli altri emendamenti in discussione rilevano:
- riduzione dell’addizionale IRPEF per i bonus azionari dei manager del settore finanziario;
- un tentativo – bocciato – di riaprire i termini della rottamazione quater per chi è decaduto dai pagamenti;
- una proposta per esentare le società e associazioni sportive dilettantistiche dall’IMU, a prescindere dalle attività svolte.
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