Written by 10:40 am Views: [tptn_views]

Pensione 2025, ecco tre modi per riceverla anche se non hai mai lavorato: tutti i requisiti, limiti e come fare domanda

Pubblicato il: 24/03/2025

Nonostante per la pensione di vecchiaia siano richiesti almeno 20 anni di contributi (ridotti a 5 nell’opzione contributiva), esistono misure che garantiscono un sostegno economico anche a chi non ha mai lavorato o ha versato pochi contributi.
In particolare si individuano tre misure che rappresentano un'importante forma di tutela per chi non ha maturato i requisiti contributivi e che possono garantire una rendita mensile:
  • Pensione di invalidità civile
  • Assegno sociale
  • Pensione per casalinghe e casalinghi.

Vediamo nel dettaglio requisiti e importi di ciascuna misura.

1. Pensione di invalidità civile
La legge (L. n. 118 del 1971) prevede che l'invalidità civile sia riconosciuta a chi ha una menomazione fisica, intellettiva e/o psichica che causa una permanente incapacità lavorativa non inferiore a un terzo. Per valutarne la sussistenza, una Commissione medica dell'ASL procederà ad accertamenti medici e clinici. La Commissione può accertare vari livelli di gravità dell'invalidità e, rispetto alla percentuale di invalidità accertata, il soggetto ha diritto a differenti benefici: dal 33% al 66% si ha un'invalidità civile lieve; dal 67% al 99%, il grado d'invalidità civile è medio-grave; con il 100% di invalidità si configura uno stato di non autosufficienza.

Per l’anno 2025, con decorrenza dal mese di gennaio, per chi ha una disabilità riconosciuta tra il 74% e il 99% l’importo mensile dalla pensione d'invalidità è pari a 336,00 euro mensili; per riceverla, però, il limite di reddito entro cui rientrare è fissato a € 5.771,35 euro.
Se l'inabilità è totale l’importo del trattamento è sempre lo stesso, ma può godere dell’incremento al milione arrivando così a 739,83 euro. Inoltre aumenta il limite di reddito per avervi diritto, che – nel 2025 – è pari a 19.772,50 euro. L'importo dell'indennità di accompagnamento è pari a 542,02 euro e viene erogato a prescindere dal reddito ai disabili non autosufficienti.


Si ricorda, inoltre, che – a seguito della legge di bilancio 2025 e del nuovo decreto sulla disabilità di cui al D. Lgs. 62/2024 – l'INPS ha individuato nuove modalità operative per razionalizzare l'iter di revisione delle prestazioni assistenziali e rendere il procedimento più celere e immediato, oltre che meno gravoso per gli interessati.
Il comma 167 dell'art. 1 della legge di bilancio 2025 introduce, infatti, un nuovo comma 3-bis all'art. 33 del D.Lgs. n. 62/2024, con cui si dispone che, fino al 31 dicembre 2025, le revisioni per prestazioni già riconosciute a soggetti con patologie oncologiche siano effettuate tramite valutazione sugli atti, a meno che l'interessato non richieda espressamente una visita diretta.
Pertanto gli accertamenti di revisione di soggetti con patologie oncologiche devono essere definiti sugli atti in tutti i casi in cui la documentazione sanitaria allegata già consente una valutazione obiettiva.

2. Assegno sociale
L'assegno sociale è una prestazione economica minima di natura assistenziale che, su richiesta all'INPS, viene garantita alle persone che non hanno maturato i requisiti per la pensione di vecchiaia e che, alla soglia di una certa età, si trovano in condizioni economiche disagiate, con redditi inferiori ai limiti previsti annualmente dalla legge.
L’importo mensile dell'assegno sociale, nel 2025, è pari a 538,68 euro per 13 mensilità.

Oltre al compimento dei 67 anni di età sono richiesti i seguenti requisiti:

  • essere cittadini italiani, comunitari o extracomunitari in possesso del permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo. Spetta anche agli stranieri o apolidi titolari dello status di rifugiato politico o di protezione sussidiaria;
  • residenza effettiva e dimora abituale in Italia;
  • reddito personale non superiore all’importo annuo dell’assegno sociale stesso, mentre il reddito coniugale non deve superare di due volte lo stesso valore. Nella specie il limite di reddito personale da non superare per l’assegno sociale è pari a 7.002,97 euro annui. Il tetto sale a 14.005,94 euro complessivi per la coppia se il soggetto è coniugato.

La domanda può essere fatta solo online attraverso:
  • il sito web dell'INPS (con SPID, CIE o CNS);
  • il Contact Center dell'INPS (numeri 803164 o 06164164);
  • i patronati e gli intermediari dell'INPS.

Per fare domanda è necessario presentare:
  • autocertificazione dei dati personali;
  • dichiarazione della situazione reddituale;
  • dichiarazione di eventuale ricovero in istituto (se applicabile).

In caso di rifiuto della domanda, si può fare ricorso al Comitato provinciale dell'INPS entro 90 giorni dalla comunicazione del rifiuto stesso.

3. Pensione per casalinghe e casalinghi
Chi ha svolto lavori domestici e di cura non retribuiti può versare contributi volontari al Fondo pensione casalinghe e casalinghi, garantendosi così una rendita mensile futura.
I requisiti prevedono:

  • un contributo minimo mensile pari a 25,82 euro (309,84 euro annui)
  • l’età minima di 57 anni con almeno 5 anni di contributi.
Possono iscriversi al Fondo e ricevere la pensione, quindi:
  • i caregiver familiari, sia uomini che donne;
  • le casalinghe e i casalinghi, sia uomini che donne;
  • chiunque si occupi della cura dei componenti del proprio nucleo familiare;
  • i lavoratori part-time, che non avrebbero la possibilità di versare i contributi minimi per l’accesso alla pensione.

L’importo della pensione dipende da quanto versato: con il minimo contributivo, la rendita sarà comunque bassa.

Vai alla Fonte [mc4wp_form id="5878"]
Close