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Pensione anticipata 2025, ora puoi comprare gli anni di contributi mancanti a 4141 euro l’anno: ecco le novità INPS

Pubblicato il: 26/03/2025

Nel nostro sistema previdenziale, attraverso l’istituto della prosecuzione volontaria dei contributi, si consente ai lavoratori che hanno cessato o solo interrotto un'attività lavorativa di assicurarsi – pagando di tasca propria il relativo onere – il perfezionamento dei requisiti necessari a raggiungere il diritto alla pensione e/o incrementare l'importo dell'assegno.

Si tratta di una possibilità, questa, riconosciuta ormai nei confronti di tutti gli iscritti presso uno dei fondi costituenti la previdenza pubblica obbligatoria. Infatti, il D. Lgs. n. 184 del 1997 ha esteso anche agli iscritti ai fondi sostitutivi ed esclusivi dell'assicurazione obbligatoria (es. pubblico impiego) e alla gestione separata la possibilità, originariamente prevista solo per i lavoratori dipendenti e per gli iscritti alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi degli artigiani, commercianti e agricoli autonomi.
Questo processo, pur avendo caratteristiche specifiche, richiede alcune formalità essenziali. L’INPS stabilisce i costi e le modalità di accesso per garantire che solo i lavoratori idonei possano avviare questa procedura. Vediamo dunque di riassumere le principali caratteristiche di questo istituto.

Per ottenere l'autorizzazione alla prosecuzione volontaria, l'assicurato deve poter far valere uno dei seguenti requisiti:

  • almeno 5 anni di contributi (pari a 260 contributi settimanali ovvero a 60 contributi mensili), indipendentemente dalla collocazione temporale dei contributi versati;
  • 3 anni di contribuzione nei cinque anni che precedono la data di presentazione della domanda.

I requisiti richiesti devono essere perfezionati con la contribuzione effettiva (obbligatoria, volontaria e da riscatto), escludendo la contribuzione figurativa a qualsiasi titolo accreditata. Oltre a questi requisiti l'interessato deve aver cessato o interrotto il rapporto di lavoro (Circ. Inps 50/2008).
L'assicurazione, infatti, non può essere proseguita volontariamente da coloro che svolgono rapporti lavoro dipendente, parasubordinato o autonomo anche come libero professionista (es. avvocati, medici, ingegneri eccetera), stante il divieto recato dall'articolo 6 del D. Lgs. n. 184 del 1997 per periodi coincidenti da un punto di vista temporale: " la contribuzione volontaria non è ammessa per contestuali periodi di assicurazione ad una delle forme di previdenza obbligatoria per lavoratori dipendenti, pubblici e privati, per lavoratori autonomi e per liberi professionisti, nonché per periodi successivi alla data di decorrenza della pensione diretta liquidata a carico delle predette forme di previdenza".
Parimenti la prosecuzione volontaria non può essere concessa a coloro che risultino già titolari di una pensione diretta (anche se a carico di un fondo della previdenza privata obbligatoria, es. avvocati, medici eccetera).

Per "comprare" i contributi è importante chiarire che il lavoratore deve prima ottenere un’apposita autorizzazione dall’INPS. Questa richiesta deve essere effettuata tramite il portale istituzionale, utilizzando SPID, CIE o CNS, oppure avvalendosi dei servizi di un patronato.
Dopo aver ottenuto l’autorizzazione, i contributi volontari Inps possono essere pagati tramite il servizio online: Portale dei pagamenti Inps – Versamenti volontari. Cliccando su "Entra nel servizio" bisogna inserire:

  • il codice fiscale del titolare dell’autorizzazione;
  • il codice prosecutore/autorizzazione assegnato dall’Istituto;
  • il codice di sicurezza visualizzato nell’immagine.

I lavoratori devono considerare con attenzione i costi legati a questa possibilità, costi che l’INPS ha recentemente divulgato tramite la circolare n. 58 del 14.03.2025.
I contributi volontari 2025 Inps sono pagati direttamente dal disoccupato che ne fa richiesta, sono settimanali e si determinano moltiplicando la retribuzione di riferimento degli ultimi 12 mesi (considerando il minimale annuale) per l’aliquota contributiva vigente nell’anno in corso.
Gli importi dei versamenti volontari cambiano a seconda della data di autorizzazione alla prosecuzione volontaria conseguita, ossia prima del 31 dicembre 1995 o dopo questa data. Infatti, se l’accoglimento dell’istanza è avvenuto prima del 31/12/1995, l’aliquota contributiva del versamento è del 27,87%. Al contrario, se è avvenuta successivamente al 31 dicembre 1995, l’aliquota dei contributi Inps è pari al 33%.
I contributi minimi volontari INPS, per i lavoratori dipendenti non agricoli, nell’anno 2025 sono pari a 4.141,74 euro. Il calcolo di un anno di contribuzione avviene moltiplicando la retribuzione minima settimanale di 241,36 (a settimana) per 52 settimane (che costituiscono un anno di contributi Inps).
In seguito, il totale conseguito (in questo caso 12.550,72) si moltiplica per l’aliquota del 33% (per le autorizzazioni dopo il 31/12/1995). Questa aliquota si applica anche alle seguenti gestioni:
  • elettrici;
  • autoFerrontranvieri;
  • telefonici;
  • dirigenti ex INPDAI;
  • Fondo dipendenti delle ferrovie.

È del 32,65% l’aliquota per i versamenti volontari Inps, per i dipendenti iscritti al fondo speciale dei:
  • postelegrafonici;
  • dipendenti degli Enti locali (Comuni e Regioni);
  • dipendenti della Sanità.

Mentre i lavoratori autorizzati alla contribuzione volontaria prima del 1995 pagano un minimale di contributi volontari Inps pari ad euro 3.497,88 euro, perché l’aliquota, come abbiamo visto, è inferiore.
Per il versamento dei contributi volontari Inps dei lavoratori autonomi, si fa riferimento al reddito medio degli ultimi 36 mesi di attività. Le aliquote sono quelle stabilite per i contributi obbligatori:
  • 24% per gli artigiani titolari e collaboratori di età superiore a 21 anni;
  • 24% per gli artigiani titolari ed i collaboratori di età inferiore a 21 anni;
  • 24,48% per i commercianti titolari e collaboratori di età superiore a 21 anni;
  • 24,48% per i commercianti titolari e collaboratori di età inferiore a 21 anni.

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