Pubblicato il: 31/03/2025
L’Istituto si rivolge a quei soggetti che raggiungono i requisiti per il pensionamento nel 2026: per questi soggetti, la domanda deve essere presentata entro il 1° maggio 2025.
Peraltro, l’INPS premette che questa domanda può essere presentata anche dai lavoratori dipendenti del settore privato, che hanno svolto lavori particolarmente faticosi e pesanti e che raggiungono il diritto alla pensione con il cumulo della contribuzione versata in una delle gestioni speciali dei lavoratori autonomi.
In particolare, chi sono i destinatari del beneficio?
L’INPS fa riferimento ai lavoratori impegnati in mansioni particolarmente usuranti, ai lavoratori addetti alla “linea catena”, ai conducenti di veicoli adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo, nonché ai lavoratori notturni a turni occupati per un numero di giorni lavorativi pari o superiori a 78 all’anno, oppure che prestano attività per periodi di durata pari all’intero anno lavorativo.
In queste ipotesi, se si tratta di lavoratori dipendenti, occorrono un’anzianità contributiva di almeno 35 anni, un’età anagrafica di almeno 61 anni e 7 mesi e il raggiungimento di quota 97,6 (somma di anzianità contributiva ed età anagrafica); nel caso di lavoratori autonomi, servono un’anzianità contributiva di almeno 35 anni, un’età anagrafica di almeno 62 anni e 7 mesi e il raggiungimento di quota 98,6.
Poi, destinatari del beneficio sono i lavoratori notturni occupati per un numero di giorni lavorativi da 64 a 71 all’anno: se lavoratori dipendenti, occorrono un’anzianità contributiva di almeno 35 anni, un’età di almeno 63 anni e 7 mesi e il raggiungimento di quota 99,6; se lavoratori autonomi, c’è bisogno di un’anzianità contributiva di almeno 35 anni, un’età di almeno 64 anni e 7 mesi e il raggiungimento di quota 100,6.
Ancora, l’Istituto si riferisce anche ai lavoratori notturni occupati per un numero di giorni lavorativi da 72 a 77 all’anno: se lavoratori dipendenti, servono un’anzianità contributiva di almeno 35 anni, un’età di almeno 62 anni e 7 mesi e il raggiungimento di quota 98,6; se lavoratori autonomi, occorrono di un’anzianità contributiva di almeno 35 anni, un’età di almeno 63 anni e 7 mesi e il raggiungimento di quota 99,6.
Dunque bisogna fare attenzione ai tempi di presentazione.
Per coloro che perfezionano i requisiti appena visti nel corso del 2026, la domanda di accesso al beneficio deve essere presentata entro il 1° maggio 2025.
Se la domanda viene presentata dopo il 1° maggio 2025, nel caso di accertamento positivo dei requisiti richiesti, la decorrenza della pensione è ritardata in questo modo:
- per un ritardo della presentazione fino ad un mese, un mese;
- per un ritardo della presentazione tra uno e tre mesi, due mesi;
- per un ritardo della presentazione da tre mesi in su, tre mesi.
La domanda deve essere presentata telematicamente, insieme ai documenti necessari, tra i quali il c.d. modulo “AP45” e la documentazione da cui risulti lo svolgimento dell’attività faticosa e pesante.
A seguito della presentazione della domanda, l’INPS comunicherà l’esito:
- in caso di accertamento positivo, l’accoglimento della domanda con indicazione della prima decorrenza utile del trattamento pensionistico;
- l’accertamento dei requisiti necessari, con differimento della decorrenza del trattamento pensionistico a causa dell’insufficiente copertura finanziaria (poi, con successiva comunicazione, sarà indicata la prima data utile per l’accesso al pensionamento);
- il rigetto della domanda, qualora l’accertamento dei requisiti sia negativo.
Riguardo ai soggetti che presentano domanda entro il 1° maggio 2025 e che perfezionano i requisiti nel 2026, l’Istituto comunicherà l’accoglimento della domanda con riserva. Infatti, l’efficacia del provvedimento è subordinata alla verifica dell’effettivo raggiungimento dei requisiti entro il 31 dicembre 2026.
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