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Pensione anticipata, a 59 anni nel 2025, confermati Ape sociale, Quota 103 e Opzione Donna: ecco l’elenco dei requisiti

Pubblicato il: 28/10/2024

L'Ape Sociale sarà rifinanziata fino al 2028 con un totale di 110 milioni di euro. Questa misura, erogata dall’INPS, permette a disoccupati, caregiver, invalidi civili e lavoratori in settori usuranti di ritirarsi dal lavoro prima dell'età pensionabile ordinaria, accompagnandoli fino ai 67 anni necessari per la pensione di vecchiaia.
Il rifinanziamento dell’Ape Sociale è stato inserito nel Decreto Fiscale collegato alla Manovra 2025 (D.L. n. 155/2024), pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dopo l'approvazione in Consiglio dei Ministri.
Il decreto introduce misure economiche e fiscali urgenti per supportare enti territoriali e specifiche categorie di lavoratori, confermando il prolungamento di varie misure di prepensionamento.
Fondi destinati al prepensionamento
Il D.L. n. 155/2024, all’articolo 2, stabilisce un rifinanziamento dell’Ape Sociale con uno stanziamento progressivo di risorse fino al 2028. Ecco la suddivisione annuale dei fondi:
  • 20 milioni di euro per il 2025;
  • 30 milioni di euro per il 2026;
  • 50 milioni di euro per il 2027;
  • 10 milioni di euro per il 2028.

Requisiti per accedere all'Ape Sociale
Per richiedere l’Ape sociale è necessario aver compiuto almeno 63 anni e 5 mesi di età.
Possono accedere all’Ape Sociale solo alcune categorie specifiche con precisi requisiti contributivi, iscritte all'Assicurazione Generale Obbligatoria dei lavoratori dipendenti o alle forme sostitutive, esclusive o speciali della stessa, come i lavoratori autonomi, ovvero:
  • disoccupati: coloro che hanno perso il lavoro a causa di licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa, risoluzione consensuale o scadenza di un contratto a termine. Questi lavoratori devono aver accumulato almeno 18 mesi di lavoro dipendente nei 36 mesi precedenti la cessazione del rapporto e devono aver completato integralmente il periodo di disoccupazione previsto. È inoltre richiesto un minimo di 30 anni di contributi;
  • caregiver familiari: chi assiste un familiare con grave disabilità (ai sensi dell’articolo 3, comma 3 della Legge 104/1992) da almeno sei mesi. Questo familiare può essere il coniuge o un parente di primo grado convivente, oppure un parente o affine di secondo grado convivente se i genitori o il coniuge del disabile hanno superato i 70 anni, sono affetti da gravi patologie o sono deceduti. Anche per i caregiver è richiesto un minimo di 30 anni di contributi;
  • invalidi civili con percentuale superiore al 74%: coloro che hanno una riduzione della capacità lavorativa di almeno il 74%, certificata dalle commissioni mediche competenti, e che possiedono almeno 30 anni di contributi;
  • addetti a lavori gravosi: dipendenti che svolgono lavori particolarmente usuranti e che, negli ultimi 10 anni, abbiano lavorato in una o più delle professioni indicate nell’allegato 3 della Legge 234/2021 (cosiddetti lavori gravosi). È richiesto che tali lavoratori abbiano accumulato almeno 36 anni di contributi e abbiano svolto queste attività per almeno 7 anni negli ultimi 10, o 6 anni negli ultimi 7. Tra le professioni considerate gravose rientrano lavori che comportano un elevato dispendio fisico e mentale, come quello degli operai edili, degli infermieri addetti all'assistenza di pazienti non autosufficienti, dei macchinisti di treni e molti altri.
Quota 103 e Opzione Donna
Insieme all'Ape Sociale, nella Manovra 2025 verranno confermate altre misure di prepensionamento, come Quota 103 e Opzione Donna, mantenendo gli stessi requisiti attuali.
Quota 103 consente l'uscita anticipata dal lavoro con 62 anni di età e 41 anni di contributi, mentre Opzione Donna permette alle donne di andare in pensione con 61 anni (età ridotta di un anno per ogni figlio con limite massimo di 2 anni) e 35 anni di contributi.

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